Coronavirus, in Veneto 62 vittime nelle ultime 24 ore. Zaia sulla crisi di governo: «La Lega non va a chiedere posti» – Il video
Torna a salire il bilancio dei morti in Veneto. Oggi, i nuovi decessi sono 62, contro i 57 di ieri, per un totale di 9.165 vittime totali dall’inizio dell’emergenza. Sono invece 896 i nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore, per un bilancio di 314.841 casi da febbraio. Calano i ricoveri in terapia intensiva: -91 da ieri. Complessivamente, le persone che si trovano ospedalizzate in reparti intensivi sono 1.767.
In Veneto «abbiamo una curva dell’infezione atipica, che sta crollando. Ma spero che i veneti non la prendano come un “liberi tutti”», chiarisce il presidente del Veneto, Luca Zaia, durante la conferenza stampa quotidiana. «L’indice Rt stimato – ha aggiunto – è 0,65, e l’incidenza su 100 mila abitanti che abbiamo calcolato è 113; dieci giorni fa era 400. L’Europa sta crescendo, e in tutto questo contesto anche l’Italia è un’isola felice. Il che non vuol dire che è finita. Nelle altre regioni ci sono alti e bassi, e alcune crescono. Ogni giorno abbiamo 500 decessi».
February 4, 2021
«Mutazione ha lasciato un segno»
«Ci piacerebbe che qualcuno desse una lettura di questo andamento straordinario della curva, di certo ci abbiamo messo impegno in un contact tracing forte, nei tamponi e negli isolamenti. Qui è arrivata una mutazione che qualche segno ha lasciato: abbiamo avuto terapie intensive sui livelli di marzo, ma il doppio di pazienti in ospedale, non ce lo aspettavamo”, ha concluso».
Vaccini: «Non possiamo rinunciare a quello russo o cinese»
Parlando della campagna di vaccinazione, Zaia ha chiarito che è impossibile «rinunciare a opportunità vaccinali da qualunque Paese, Russia o Cina». Guardando all’estero «la Cina – ha proseguito – ha vaccinato i cittadini, poi una parte dell’Africa e sta vaccinando in Sudamerica. C’è una business unit di produzione cinese in Marocco. Lo Sputnik è utilizzato. Da quel che è dato sapere, il linguaggio scientifico è uguale dappertutto, possiamo discutere sulla serietà dei dati ma una volta autorizzati, le porte sono aperte. Già usiamo una montagna di farmaci da quelle parti, il mercato è globale».
Crisi di governo: «La Lega non va certo a chiedere posti»
Rispondendo a una domanda sull’arrivo di Mario Draghi e le consultazioni al via oggi, il presidente Zaia ha chiarito che la Lega non andrà a chiedere posti. «Se fossi al tavolo – ha aggiunto – chiederei l’autonomia per il Veneto. Immagino che Salvini presenterà la richiesta di alcuni lumi su ripresa economica, tassazione, riforme. Chiunque va a governare sa che non è una passeggiata. Al di là del clima di euforia, noi amministratori siamo chiamati a prendere decisioni non facili – ha concluso il governatore – serve un compagno di viaggio».
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