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A marzo debuttano in Italia i primi rider con contratto di lavoro subordinato. Assunti da Just Eat

04 Febbraio 2021 - 22:18 Redazione
Monza sarà la prima città in cui verrà testato il modello Scoober, già attivo in altri 12 Paesi. Il compenso orario dovrebbe aggirarsi intorno ai 9 euro

Da marzo arriveranno anche in Italia i rider di Just Eat con contratti di lavoro subordinato. Si partirà in Lombardia, e Monza sarà la prima città in cui verrà testato il modello Scoober, già attivo in altri 12 Paesi e in oltre 140 città, con più di 19 mila fattorini. I rider avranno le tutele tipiche dei lavoratori dipendenti e condizioni di assunzione eque tra cui un compenso orario, ferie, malattia, maternità/paternità, indennità per lavoro notturno e festivi. Ma anche coperture assicurative, dispositivi di sicurezza gratuiti in dotazione, formazione obbligatoria e tutele previdenziali.

A Milano il primo hub per scooter elettrici e e-bike

Nel corso del 2021 l’obiettivo di Just Eat è “coprire” con questo progetto 23 città italiane, assumendo nei primi due mesi dal lancio oltre mille rider. Entro aprile, inoltre, sorgerà a Milano il primo hub dove i rider potranno ritirare e utilizzare mezzi sostenibili, come scooter elettrici e e-bike. «Si tratta di un grande investimento, economico e sulle persone che ci permetterà di operare con rider tutelati dal punto di vista contrattuale e anche di supportare ulteriormente lo sviluppo del servizio in Italia», dice Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.

Ci sarà anche un sistema di bonus legato al numero di consegne

Just Eat, si spiega, darà il via al nuovo modello attraverso un regolamento aziendale con differenti tipologie di orario: contratti di lavoro dipendente full time (40 ore alla settimana), part-time (variabile in base alla città e ai volumi di ordini previsti) e a chiamata. Quanto alla retribuzione, in fase di prima applicazione sarà garantito un compenso orario di circa 9 euro: un valore indicativo, che si ottiene applicando su una paga base di 7,5 euro l’ora, indipendentemente dalle consegne effettuate, il pacchetto di maggiorazioni previste dalla normativa in vigore. A questa cifra si andrà poi ad aggiungere un meccanismo di bonus correlato a quante consegne vengono fatte. Il dato potrebbe essere aggiornato e rivisto sulla base del confronto sindacale che, secondo l’agenzia Dire, sarebbe attualmente in corso.

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