Roberta Siragusa, funerali in streaming per la ragazza bruciata e gettata in un burrone. L’ex fidanzato tenta di darsi fuoco in carcere
Erano centinaia i ragazzi che avrebbero voluto salutare per l’ultima volta Roberta Siragusa, la 17enne uccisa barbaramente e poi gettata in un burrone a Caccamo, in Sicilia. Per questo motivo è stato deciso di trasmettere in streaming su Facebook i funerali della giovane, celebrati nella Chiesa Santissima Annunziata: i suoi compagni di sempre, ancora sotto shock per quanto accaduto, hanno interrotto le lezioni all’istituto di Scienze umane di Caccamo (sono ancora in Dad visto che la Sicilia si trova in zona arancione) e così, da casa, hanno dato il loro addio a Roberta. Una vita «distrutta e rubata troppo presto, in modo crudele», ha detto monsignor Corrado Lorefice, l’arcivescovo di Palermo. La violenza «ha distrutto la sua bellezza», ha aggiunto. «Alle donne va rubato il cuore, non la vita», si legge invece su un lenzuolo appeso fuori dalla Chiesa tra palloncini rossi e bianchi, manifesti listati a lutto e saracinesche dei negozi abbassati.
Le indagini e tutti i nodi irrisolti
Intanto le indagini proseguono a ritmo serrato. L’accusato resta uno e soltanto uno: Pietro Morreale, il fidanzato 19enne della vittima, arrestato per omicidio e occultamento di cadavere. Chi indaga non ha dubbi che possa essere stato lui: ha fatto ritrovare subito il corpo della ragazza e troppi sono i punti che, ancora oggi, non tornano su quella maledetta notte, tra il 23 e il 24 gennaio. Quello che si stanno chiedendo in queste ore gli inquirenti è se Pietro Morreale, che si è sempre dichiarato innocente, possa aver fatto tutto da solo. Qualcuno lo ha aiutato? E se è sì, chi? Il ritrovamento della cameretta in perfetto ordine, ad esempio, fa riflettere. Così come il ritrovamento della testa rasata della donna. Il suo assassino l’ha sfigurata, ha voluto cancellare la sua identità di donna, prima di ucciderla?
Come è stato ritrovato il suo corpo
L’autopsia, effettuata nelle scorse ore, non ha aiutato e non ha svelato affatto le cause della sua morte. Sembra, dalle prime verifiche, che non sia stata strangolata (non ci sono segni evidenti sul collo). L’ipotesi più accreditata è che sia caduta a terra o che sia stata colpita da una pietra – ha una profonda ferita sotto il mento – e che, ormai priva di sensi, sarebbe stata data alle fiamme. Le sue mani non sono bruciate, la parte superiore del corpo sì. La ragazza, dunque, potrebbe essere morta per asfissia provocata dal fumo e dalle fiamme. Alla base dell’omicidio potrebbe esserci il rifiuto della ragazza di un rapporto sessuale con Morreale e, forse, i dubbi su un’amicizia con un giovane che Roberta Siragusa stava sentendo nell’ultimo periodo. Una gelosia, un’ossessione, un sentimento morboso che lo avrebbero spinto a commettere l’atroce delitto.
Il fidanzato di Roberta Siragusa ha tentato di darsi fuoco
Intanto sembra che nessuno, o quasi, voglia prendere le difese del giovane accusato, adesso sorvegliato 24 ore su 24, nel reparto di degenza psichiatrica del Pagliarelli. I suoi legali, che lo avevano assistito nel giorno della presentazione in caserma, hanno già rinunciato al mandato. Morreale, intanto, ha provato a darsi fuoco in carcere (o ha tentato di dar fuoco alla cella, le versioni al momento risultano essere contrastanti): di certo si sa che ha preso un rotolo di carta igienica e ha provato a incendiarlo con la sigaretta. In segno di disperazione o protesta, questo è ancora da appurare. Secondo lui, la ragazza avrebbe fatto tutto da sola: si è data fuoco e si è lanciata nel dirupo. Tesi che non convince affatto chi indaga. E poi, se fosse andata davvero così, come mai Morreale non ha chiamato immediatamente i soccorsi? Senza considerare, poi, che lunedì scorso i Ris hanno trovato tracce di sangue nella sua Fiat Punto. Questo significa che Morreale potrebbe aver ucciso Roberta davanti allo stadio di Caccamo e, solo in un secondo momento, avrebbe portato il suo corpo sulla montagna. Se solo o in compagnia, ancora non è dato a sapersi.
I litigi, gli schiaffi e un occhio nero
Il rapporto tra i due – ormai non è un mistero – era molto travagliato fatto di continui litigi, schiaffi e un occhio nero. Si era allontanata dalle sue amiche di sempre, non andava più a danza, aveva rinunciato alla sua vita, alle sue passioni, ai suoi sogni per lui. Di recente, però, aveva capito di non amarlo più: voleva lasciarlo ma non sapeva come. Temeva una sua reazione violenta. Che, se le cose fossero andate davvero così, c’è stata. Ed è stata la peggiore di tutte.
Foto in copertina di Ansa | Facebook | Elaborazione di Open
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