Mariastella Gelmini: «Draghi può farcela se non rifà un Conte bis. Forza Italia con Pd e M5s solo per l’emergenza, non saremo alleati» – L’intervista
Nuovo esecutivo con Movimento 5 Stelle, centrosinistra e FI? Per Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, non ci sono dubbi: «Può esistere nella misura in cui è un governo d’emergenza e di eccellenza» e a patto di non chiamarla maggioranza Ursula. Per la fedelissima del presidente Silvio Berlusconi il tema rimane l’emergenza. E precisa: «La coalizione è importante. L’Italia lo è di più».
FI sosterrà un governo con la vecchia maggioranza senza gli alleati?
«Forza Italia è consapevole del valore della coalizione: lo abbiamo sempre ribadito. E certo il nuovo governo non potrà essere una riedizione del Conte bis. Il nostro sostegno al governo Draghi dipenderà da contenuti e squadra e sono sicura che lo stesso varrà per gli alleati. Al primo posto non c’è l’interesse di partito o di coalizione, ma l’interesse dell’Italia».
Può esistere quindi un governo politico con Forza Italia, i grillini e il centrosinistra?
«Può esistere nella misura in cui è un governo d’emergenza e di eccellenza: l’emergenza non annacqua le differenze ma è come se le sospendesse per un periodo determinato nell’interesse dell’Italia. Sarebbe un errore immaginare la nascita di una nuova formula politica: non siamo di fronte né alla maggioranza ‘Ursula’ né alla ‘grande coalizione’ tedesca. Se nascerà sarà la risposta all’appello del presidente Mattarella ed è inutile attardarsi a dipingere formule politiche. Il Paese si aspetta uno scatto dalla politica e delle risposte concrete. Passata l’emergenza torneremo a contrapporci perché abbiamo visioni e valori diversi».
Il centrodestra andrà diviso alle consultazioni. Cosa si è rotto nella coalizione?
«L’unica coalizione che si è rotta fragorosamente è quella che sosteneva il Conte bis. E se non c’è più quella maggioranza è proprio per merito della compattezza del centro-destra. Andare alle consultazioni singolarmente non significa che la coalizione si sia rotta. Siamo in una fase diversa: siamo alle consultazioni del premier incaricato, non a quelle del presidente della Repubblica o di un esploratore. È giusto che ogni partito rappresenti le proprie diverse sensibilità e noi non siamo un partito unico».
Porrete veti a Draghi, come pare stia facendo Salvini su alcune questioni?
«Non parlerei di veti. Tutto il centrodestra ha detto che andrà alle consultazioni senza pregiudizi. Perché definire veti quelli che in altri casi vengono definiti punti del programma quando non addirittura del contratto di governo? Certo è che a nessuno può essere chiesto di abdicare ai propri valori e valuteremo con serenità ciò che ci verrà proposto: non dimentichiamoci che questo sarà un governo di emergenza ed è evidente che non potrà fare tutto. Ma è giusto che ogni forza disponibile a dare un contributo alla nascita dell’esecutivo possa esprimere le proprie priorità. Non sono veti: è politica».
Qual è la soluzione possibile e quali sarebbero i temi fondamentali per far nascere un governo?
«Dal nuovo esecutivo, che chiediamo sia anche politico per tutelare la stessa stabilità e la possibilità di incidere del governo, ci aspettiamo rapidità e determinazione. Prima di tutto viene la salute degli italiani, e in questo momento l’accelerazione della campagna vaccinale è la prima e più importante misura economica. Poi c’è da dare una risposta pressoché immediata alle attività che hanno subito pesanti danni dalle misure di contenimento e scongiurare la bomba dei licenziamenti perché la fine del blocco è imminente. Bisogna invece fermare le cartelle esattoriali e programmare un Recovery plan adeguato. Su questi e altri punti Forza Italia sarà determinata e compatta e avanzerà le proposte che, con i dipartimenti del partito e con i parlamentari, abbiamo messo a punto in questi mesi».
In copertina ANSA/Massimo Percossi | Mariastella Gelmini arriva a Palazzo Grazioli, Roma, 26 giugno 2019.
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