Coronavirus, in Cina nuovi contagi al minimo da quasi due mesi. Sciopero in Brasile contro la riapertura delle scuole
CINA
Il bilancio totale sfiora i 90 mila casi
La Cina continentale ha riportato 12 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, in calo rispetto ai 20 casi del giorno prima. Si tratta dell’aumento giornaliero più basso dal 17 dicembre, ha fatto sapere oggi, 6 febbraio, l’autorità sanitaria nazionale. La Commissione Nazionale della Sanità, in una dichiarazione, ha detto che quattro dei nuovi casi sono stati trasmessi localmente, compresi tre nella provincia di confine nord-orientale di Heilongjiang e uno nella vicina Jilin.
February 6, 2021
Il numero di trasmissioni locali è stato il più basso dal 22 dicembre. Il numero di nuovi casi asintomatici, che la Cina non classifica come casi confermati, è stato di 10, in calo rispetto ai 28 del giorno precedente. Il numero totale di casi confermati di Covid-19 nella Cina continentale è ora pari a 89.681, mentre il numero di morti è rimasto invariato a 4.636. Al momento, secondo Bloomberg, la Cina ha somministrato circa 31,2 milioni di dosi di vaccino anti-Covid dal 15 dicembre, dietro solo agli Stati Uniti. Guardando la cifra in rapporto alla popolazione, che è di circa 1,4 miliardi, la Cina ha somministrato poco più di due dosi per ogni 100 persone, meno di Unione Europea (3) e Stati Uniti (10).
BRASILE
«Mancano le infrastrutture necessarie per riaprire le scuole»
In Brasile continuano a registrarsi numeri elevati sul fronte del contagio da Coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati 50.872 i nuovi casi di infezione e 1.239 i decessi, secondo quanto ha riferito il Consiglio delle autorità per la salute. Il bilancio totale delle vittime sale a 230.034, mentre i contagi dall’inizio della pandemia sono 9.447.165. Rio de Janeiro ha superato San Paolo per numero di vittime di Covid-19, nonostante abbia la metà degli abitanti. Nella capitale carioca le vittime sono 17.535 contro le 17.491 di San Paolo. Proprio a San Paolo tiene banco la questione della riapertura delle scuole, prevista lunedì con il 35% degli alunni in presenza; gli insegnanti che hanno proclamato uno sciopero.
La decisione è stata approvata dal 91,7% dei votanti all’assemblea virtuale promossa dal sindacato degli insegnanti Apeoesp. I docenti si dicono favorevoli a continuare la didattica a distanza «per preservare la vita di docenti, studenti, funzionari e familiari. Non ci sono le condizioni per un ritorno in sicurezza. Le scuole non hanno le infrastrutture necessarie. Abbiamo ricevuto foto scattate da molti insegnanti di scuole con bagni non agibili, rifiuti accumulati, perdite d’acqua, disinfettanti scaduti. Tutto ciò potrebbe avere gravi conseguenze», ha detto la presidente del sindacato, la deputata di San Paolo Maria Izabel Azevedo Noronha, del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra).
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