Crisi di governo, il giudizio delle Sardine: «Conte? Ha fatto delle cose buone. Il governo Draghi è paradossale»
«L’effetto Mario Draghi dimostra che siamo ancora dipendenti dai mercati e che serve qualcuno che sappia navigare la barca in momenti oscuri. Sarebbe bello che questo ruolo l’avessero la politica e i partiti, ma così non è». Dopo una lunga parentesi di silenzio, nel bel mezzo della crisi di governo e sulla strada che dovrebbe portare alla creazione di un nuovo esecutivo guidato da Draghi, torna a parlare Mattia Santori, leader delle Sardine. È passato praticamente un anno da quando le Sardine hanno dovuto interrompere la loro ascesa e finire in una zona d’ombra con l’avvento della pandemia di Coronavirus. Una fase di stand-by che ha arrestato l’ondata che si trascinava di piazza in piazza, raccogliendo attorno a sé giovani e meno giovani.
E se nel loro primo manifesto si rivolgevano criticamente ai populisti, accusandoli di aver «tirato la corda dei nostri sentimenti» e «rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo» esprimevano altresì fiducia «nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie».
Ma a distanza di un anno gli orizzonti sono nettamente cambiati. Dopo che la politica italiana non è riuscita a convergere nel trovare una soluzione per riuscire a superare l’impasse della crisi di governo, cui ha fatto seguito la chiamata del tecnico Draghi per la formazione di un nuovo esecutivo, Santori ritiene «paradossale la formazione di un governo politico nel momento in cui la politica viene commissariata dopo i fallimenti di due diverse esperienze di governo».
Santori su Conte: «È una risorsa. Ha fatto cose buone».
Tuttavia, il giudizio di Santori sul presidente dimissionario Giuseppe Conte sembra essere più che discreto: «È una risorsa. Ha fatto delle cose buone. È riuscito a tenere insieme un accenno di coalizione, ma ne serve una ancora più forte per andare al governo perché i voti di Pd e del M5s evidentemente non sono bastati». E quale strada, dunque, si dovrebbe calcare in futuro?
Secondo il leader delle Sardine: «Serve un centrosinistra più largo, fatto di tutte le persone che sono scese in piazza con competenze, cultura e storie politiche che vanno chiamate e coinvolte. In questo senso ciascuno è una risorsa». E con tutte le probabilità le Sardine torneranno sulla scena in vista delle prossime elezioni Amministrative primaverili. E solo allora si potrà capire, di fatto, quale sarà la loro idea di politica.
Foto d’archivio in copertina: ANSA/ MASSIMO PERCOSSI | Mattia Santori a Roma, 12 febbraio 2020
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