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Consultazioni, Draghi pensa al programma. In cima all’agenda vaccini, scuola, lavoro, fisco e ambiente

08 Febbraio 2021 - 22:20 Giulia Marrazzo
Il premier incaricato pensa a un piano di riforme per far ripartire l’Italia in chiave europeista

Draghi fissa i punti principali della futura agenda di governo. Al secondo giro di consultazioni, avvenute questo pomeriggio con i partiti minori, il premier incaricato Mario Draghi, è chiaro: priorità a vaccini, scuola, lavoro, fisco e ambiente. Un piano di riforme per far ripartire l’Italia in chiave europeista. Con i partiti, infatti, avrebbe anche toccato la questione di un bilancio comune dell’Ue.

Nel concreto Draghi starebbe pensando ad una fiscalità comune in tutta Europa con eurobond permanenti. Questo nuovo orizzonte porterebbe i bilanci ad avere risorse necessarie per la mutualizzazione del debito buono. Secondo l’onorevole Bruno Tabacci, presidente di Centro Democratico, questo comunque non porterebbe a una Flat Tax aggiungendo che Draghi si impegnerà nell’invertire il ciclo degli investimenti “nell’interesse di imprese e lavoratori”.

Rapidità del piano vaccinale e riformulare il calendario della scuola per i giovani, questo per far sì che gli studenti recuperino il tempo perso a causa della pandemia. Non secondaria la questione ecologica: secondo alcune delegazioni, Draghi avrebbe infatti espresso la volontà di riconvertire il sistema produttivo, facendo notare che tra le città europee con il più alto tasso di inquinamento 14 si trovano nel Nord Italia, proprio per sottolineare che oltre l’emergenza pandemica il Paese ha necessità di affrontare rapidamente l’emergenza ambientale.

Nessun partito avrebbe messo veti sui nomi, tranne il deputato Vittorio Sgarbi che auspica una totale discontinuità con il governo precedente. Draghi non si è ancora espresso sulla squadra dei ministri. Per ora il presidente incaricato ha infatti preferito ascoltare le proposte delle delegazioni dettando però le proprie linee guida. Per i nomi si dovrà aspettare, quantomeno, il termine delle consultazioni di martedì con i partiti maggiori.

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