Ecotassa Auto 2021: cos’è e chi (non) la deve pagare
Aiutare l’ambiente e disincentivare l’acquisto di vetture inquinanti che superino i limiti di emissione di CO2: questo l’obiettivo del governo che ha varato, anche per il 2021, tramite la legge di Bilancio, l’ecotassa sulle auto, già introdotta nel 2019. Quest’anno, però, ci sono alcune novità.
Cos’è e come funziona
Gli autoveicoli colpiti dalla tassa sono quelli nuovi di categoria M1 con emissioni di CO2 superiori a 190 grammi per chilometro di anidride carbonica (g/km), acquistati e immatricolati dall’1 gennaio 2021. Da quest’anno – ed è questa la novità – l’importo dovuto sarà calcolato non più sulla base dei valori di omologazione che vengono rilevati col ciclo NEDC (New European Driving Cycle, indotto nel 1992) ma sulla base dei cicli di omologazione WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicle Test Procedure, più recente e giudicato più affidabile del precedente). Come conoscere i valori di emissione? Semplice, consultando il libretto di circolazione.
Gli importi
Questo significa che le vetture con emissioni:
- da 191 a 210 g/km saranno soggette a una tassa, per l’anno 2021, pari a 1.100 euro;
- da 211 a 240 g/km la tassazione sale a 1.600 euro;
- da 241 a 290 g/km, invece, è stata prevista un’ecotassa di 2.000 euro;
- oltre 291 g/km bisognerà sborsare 2.500 euro.
Le auto con livelli pari o inferiori a 190 g/km non dovranno pagare nulla né saranno tenuti a dare comunicazioni all’Agenzia delle entrate.
Cosa cambia rispetto al 2020?
Da quest’anno, come detto, la tassa verrà calcolata non sul ciclo NEDC ma su quello WLTP. Il motivo? Dall’1 gennaio 2021 sulle vetture di nuova immatricolazione viene riportato – sul libretto di circolazione – soltanto il ciclo di omologazione WLTP. La conseguenza è che sono state escluse dall’ecotassa le autovetture con emissioni da 161 a 190 g/km che, invece, nel 2020 avrebbero dovuto pagare ben 1.000 euro (da 161 a 175 g/km) e 1.600 euro (da 176 a 200 g/km). Il sistema di omologazione WLTP – è bene ricordarlo – rileva emissioni medie decisamente più elevate rispetto a quello NEDC. Per questo il governo ha dovuto aumentare le soglie dell’ecotassa, portandole da 161 a 191 g/km.
Come pagare
L’ecotassa viene pagata una tantum, questo vuol dire che non si tratta di una tassa da pagare ogni anno ma soltanto una volta, al momento dell’acquisto. Va pagata direttamente dall’acquirente dell’auto utilizzando il modello F24 “Elide” e inserendo il codice tributo 3500 denominato “Ecotassa – imposta per l’acquisto e l’immatricolazione in Italia di veicoli di categoria M1 con emissioni eccedenti la soglia di 190 Co2 g/km”. L’F24 deve essere emesso dal conto corrente del contribuente o da quello del commercialista di fiducia, da lui delegato. Il versamento va fatto nello stesso giorno in cui viene immatricolata l’auto.
Chi non deve pagare
L’ecotassa non viene applicata alle auto usate a km zero ma soltanto a quelle di nuova immatricolazione. Attenzione, però: nel caso di un’auto importata dall’estero, al momento della registrazione in Italia l’ecotassa andrà comunque pagata. Non è dovuta, invece, per i veicoli per uso speciale come ambulanze, camper, veicoli blindati e veicoli con accesso per sedia a rotelle.
Foto in copertina di repertorio: PIXABAY
Leggi anche:
- Incentivi auto 2021, la guida per capire quale modello elettrico o plug-in acquistare
- Svezia dichiara guerra all’inquinamento: dal 2030 stop alle auto a benzina e diesel
- Le auto a metano sono green? Il confronto sui gas di scarico che fa cadere un mito – Lo studio
- «Al settore auto serviranno 3 anni per riprendersi», il manager Fca: «La produzione resta in Italia»
- Il piano di Macron: «Francia leader dell’auto elettrica in Europa». È davvero possibile?