Spostamenti tra Regioni, verso la proroga del divieto. Il decreto in mano al nuovo governo
Sul tema dello spostamento tra Regioni, c’è una data circolata in rosso. Domani, 11 febbraio, i governatori si aggiorneranno per dare un parere sulla questione, ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini al termine delle consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. Il nodo degli spostamenti tra Regioni va sciolto a breve: il 15 febbraio scade infatti il divieto previsto dal Dpcm del 14 gennaio, per il contenimento del contagio da Coronavirus, che stabilisce che «dal 16 gennaio 2021 al 15 febbraio 2021, sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse Regioni o Province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute».
I principali dubbi, messi sul tavolo dal Comitato tecnico scientifico (Cts), riguardano il rischio – in termini di innalzamento della curva epidemiologica – che comporterebbe il passaggio da una situazione di chiusura tra confini regionali a una riapertura totale. Il Cts ha ricordato come la riapertura (o l’annuncio di una chiusura a stretto giro) «dei confini regionali ha creato nei mesi scorsi mobilità molto negative per il contenimento della pandemia».
Le ipotesi sul tavolo
Dopo l’ultimo Consiglio dei ministri sembra allontanarsi l’ipotesi di un nuovo decreto Covid firmato dall’esecutivo uscente, che proroghi di 7-10 giorni il divieto dello spostamento tra Regioni. Dunque la palla passa ora al governo nascente, che ha davanti a sé due strade. La prima è la firma di un nuovo decreto, una volta che si sarà insediato e avrà ottenuto la fiducia delle Camere. L’alternativa consiste in un decreto firmato dopo il giuramento ma prima ancora di avere la fiducia delle Camere.
Secondo quanto riferito da AdnKronos, in ogni caso, difficilmente dalla prossima settimana cambierà qualcosa sul fronte degli spostamenti tra Regioni. «Conosco sufficientemente il presidente incaricato Draghi per sapere che non lascerà vuoti», ha commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. «Il governo sicuramente troverà il modo di individuare il meccanismo migliore per questo passaggio, perché non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia di un millimetro».
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