Un vaccino ogni 3 minuti e un portale per l’iscrizione. Punti (e dubbi) del piano di Bertolaso in Lombardia
Roma l’ha già bocciato ma il documento non è ancora stato formulato nella sua versione definitiva. Il piano di Guido Bertolaso sulla campagna vaccini anti Coronavirus in Lombardia verrà discusso domani, 11 febbraio, con i sindaci della Regione. Già nel pomeriggio di oggi, 10 febbraio, sono partiti i tavoli operativi per capire dove e come intervenire per migliorare il progetto – che, a quanto pare, prosegue nonostante l’alt di Roberto Speranza. «Trovo incredibile – ha detto Attilio Fontana – che il ministero della Salute abbia deciso di bloccare la valutazione da parte del Cts del piano vaccinale di massa della Lombardia».
Per Speranza non può passare l’idea che una singola Regione possa organizzarsi in autonomia – scavalcando , di fatto, l’operato del supercommissario Domenico Arcuri – e venga messo da parte il respiro nazionale della progettazione. Un rischio che sembra farsi sempre più concreto, dopo che ieri l’Emilia-Romagna si è dichiarata pronta a sondare, assieme ad altre Regioni, l’opportunità di acquistare in autonomia dosi vaccinali contro il Covid-19.
Le scadenze, il timing delle iniezioni e le strategie di Bertolaso
La Lombardia vuole accelerare: «Prende il via il 18 febbraio la vaccinazione anti Covid per le persone ‘over 80’» fanno sapere in una lettera aperta Fontana e l’assessora al Welfare Letizia Moratti. Con la fine di febbraio, la Regione punta a concludere la Fase 1 delle vaccinazioni. Poi, da marzo a metà aprile, stando a quanto previsto dal piano, bisognerebbe organizzarsi in modo tale da accelerare e puntare a vaccinare un totale di oltre 10 milioni di cittadini entro giugno. Sulla base anche della prova di vaccinazioni effettuata il 6 e il 7 febbraio nei padiglioni dell’Ospedale in Fiera a Milano – che ha visto coinvolti circa 2.500 volontari – il tempo medio di inoculazione del vaccino sarebbe di 3 minuti e 30 secondi. In totale, dall’accettazione alla chiusura della certificazioni, passerebbero 15 minuti.
Per quanto riguarda la prenotazione, l’assessora Moratti ha spiegato nel Consiglio sulla Sanità di oggi che a breve verrà istituito un portale telematico attraverso il quale sarà possibile registrarsi. La registrazione, comunque, non comporterà in automatico la prenotazione, che avverrà invece a seguito di una telefonata da parte degli operatori per definire l’appuntamento per la somministrazione.
Importante sarà la definizione degli hub per la «vaccinazione di massa» sul modello del Regno Unito (che fa da riferimento a gran parte del piano). Qui ci sono diversi scenari, tutti individuati nelle province lombarde: il primo coinvolge un totale di 35 centri (di cui 9 a Milano), dai grandi spazi di oltre 13 mila mq fino alle palestre di 700 mq; il secondo, invece, ne coinvolge 63 (di cui 14 a Milano). Tra le strutture principali, oltre al padiglione Portello di Milano, ci sono la Fiera di Cremona, di Malpensa e di Monza.
L’Anci Lombardia: «Qualche dubbio per gli ultraottantenni e cittadini fragili»
Fondamentale per stilare il piano definitivo sarà l’intervento dei sindaci. Il presidente dell’Anci Lombardia Mauro Guerra ha spiegato che il nodo centrale, oltre a trovare un equilibrio tra Stato e Regioni, sarà capire come organizzare le vaccinazioni non di massa. «Bisognerà chiarire come si pensa di vaccinare quel settore di popolazione più fragile e anziana, per la quale la struttura dei grandi hub non va bene», ha dichiarato. «Una cosa è organizzarsi sulla base di una popolazione ordinaria, un’altra è fare i conti con le necessità degli ultra ottantenni, dei malati cronici e di chi deve essere raggiunto a domicilio. Su questo fronte più decentrato – ha concluso – potremo contribuire noi come sindaci, anche per quanto riguarda il supporto alla logistica».
Usuelli (+Europa): «Sistema macchinoso»
A preoccupare invece l’opposizione alla giunta di Fontana è soprattutto la parte relativa alle prenotazioni sulle piattaforme. Michele Usuelli, medico e consigliere di +Europa-Radicali, ha specificato che la modalità di registrazione descritta da Moratti è «complessa e inutilmente macchinosa». La strategia del portale che servirà solo a registrare la disponibilità dei cittadini a vaccinarsi – ma non a prendere appuntamento – renderebbe per Usuelli tutto più complicato. «Anche Mario Draghi ha ribadito la necessità di digitalizzare al massimo la procedura – ha aggiunto – ma la Lombardia anche stavolta preferisce fare da sé con meccanismi che non hanno alcun senso pratico».
Immagine di copertina: ANSA/Mourad Balti Touati
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