Andrea Colletti, cinquestelle sulle barricate: «Voterò no al governo Draghi, sono quasi sicuro. Siamo noi i veri coraggiosi»
«Al 95% voterò no ad un governo Draghi». Andrea Colletti, deputato M5s, non ci sta e dichiara che non voterà la fiducia ad un esecutivo guidato da Mario Draghi. Il parlamentare grillino, in dissenso con la maggioranza dei vertici ma anche degli attivisti, considerato il risultato avuto dalla consultazione sulla piattaforma Rousseau, decide di rimanere fedele a se stesso. Colletti, oggi, non ha partecipato al voto sul blog pentastellato poiché riteneva il quesito «senza senso». Secondo il deputato, infatti, non erano state fornite abbastanza informazioni per potersi esprimere.
Onorevole Colletti sulla piattaforma Rousseau ha vinto il Sì per dar vita a un nuovo governo con Mario Draghi. Lei voterà la fiducia all’esecutivo?
«Al 95 % non voterò la fiducia ad un governo Draghi. Poi mai dire mai perché bisogna vedere squadra e programma. Pensi che non ho nemmeno votato oggi su Rousseau».
Come mai?
«Che senso ha far votare su un ipotetico governo di cui non si conosce né il programma né la squadra? Parlando per assurdo, ipotizziamo che Draghi scegliesse un Previti come ministro della Giustizia, dovremmo votare a favore? Questo quesito non aveva senso perché, a mio avviso, non si avevano abbastanza dati per potersi esprimere».
Lei pensa che i vertici del Movimento la faranno votare secondo libertà di coscienza?
«Io ho sempre votato in piena libertà. Ho fatto la campagna contro il taglio dei parlamentari e sono stato anche sospeso per questo. L’eventuale espulsione non è in mano mia. Sono solo un deputato semplice».
Lei ha partecipato, qualche giorno fa, al V-Day contro Mario Draghi con altri suoi colleghi. Draghi non rappresenta, per lei, un governo dei migliori?
«Il governo dei migliori cosa significa? Migliori sotto quale punto di vista? Quindi possiamo anche non fare più delle elezioni…. Il governo dei migliori avrà una visione politica culturale di quello che si deve fare? Poi c’è una questione che reputo pericolosa».
Quale?
«Questo tutti dentro. In ogni democrazia deve esserci una qualche opposizione e se anche Fratelli d’Italia si asterrà, come sembra probabile, questa opposizione non la vedo. Io farò quello che mi impone la mia coscienza. Poi voglio ricordare che la fiducia si basa sempre su un pregiudizio perché le azioni si valuteranno successivamente, di volta in volta».
Il Movimento sembra cambiamento parecchio. Rimprovera qualcosa ai vertici?
«Antropologicamente i cambiamenti esistono, quindi credo che sia normale che un movimento o un partito cambino. Ma valuterò il merito delle azioni future. Per dire, io sono sempre stato pronto all’ascolto, anche delle posizioni in dissenso dalle mie o quelle degli altri partiti. Se dovessi votare contro Draghi farò battaglie politiche ma in base al merito delle proposte».
Con gli altri colleghi in dissenso con i vertici, cosa farete?
«Faremo una valutazione con gli altri compagni del Movimento, io ascolto sempre gli altri. Non è detto che tutti arriveremo alla stessa valutazione. Credo che in generale io, e chi voterà contro questo governo, potremmo considerarci gli unici veri coraggiosi».
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