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Astrazeneca arriva ma le Regioni partono a stento. Chi sta già vaccinando gli over 80 e chi gli insegnanti? – La mappa

11 Febbraio 2021 - 17:49 Giada Giorgi
Sono 249mila le dosi di vaccino anti-Covid di Oxford arrivate e distribuite su tutto il territorio nazionale ma poche le Regioni che riescono a utilizzarle subito

Se le dosi non ci sono, il piano vaccinale non può andare avanti. Se poi le dosi arrivano, le somministrazioni non partono lo stesso. I problemi del piano vaccinale si rincorrono e l’impasse in cui gran parte dell’Italia si è trovata oggi 11 febbraio è stato proprio causato dall’arrivo delle nuove dosi Astrazeneca. 249 mila quelle che i camion hanno finito di distribuire in tutte le Regioni. Ma la partenza con le iniezioni non c’è stata per la maggior parte del territorio nazionale. Solo pochi territori sono stati in grado di cominciare ad eseguire le somministrazioni per le categorie in lista d’attesa previste dal piano nazionale. Tutti le altre sono in stand by, con l’annuncio di prossime date che sperano di poter rispettare (piattaforme di prenotazione e operatori sanitari permettendo). Chi è partito? E chi sta riuscendo a ottenere l’ ambita iniezione? Domande la cui risposta non è stata chiara fin dall’inizio della campagna e che a distanza di un mese e mezzo continuano a non trovare soluzioni uniformi in tutto il Paese.

Dove gli over 80 possono già vaccinarsi

Lazio

Tra i territori partiti con una delle categorie più fragili in assoluto c’è quello della Regione Lazio. Dopo i problemi di funzionamento della piattaforma di prenotazione, dall’8 febbraio la regione di Zingaretti è riuscita nella somministrazione di dosi sul 10% di over 80, avendo registrato dal 25 gennaio sulla piattaforma circa 220 mila persone su 470 mila.

Provincia Autonoma di Bolzano

Anche il territorio del Nord Italia è uno dei pochi ad avere avviato l’immunizzazione degli over 80. L’adesione alla vaccinazione da parte del personale sanitario in Alto Adige è stata del 60%, per cui le dosi avanzate sono state destinate alle categorie subito dopo più a rischio. In questo caso la Provincia non è ricorsa ad alcuna piattaforma online ma ha messo a disposizione alcuni numeri di telefono tramite cui prenotarsi. L’azienda sanitaria mette a disposizione dei numeri di telefono per prenotare il vaccino.

Valle D’Aosta

Le somministrazioni sugli over 80 sono partite il 2 febbraio. Le prenotazioni possono effettuarsi ad un unico numero di riferimento tutti i giorni dalle 8 alle 20.

Umbria

Dopo aver completato il richiamo degli operatori sanitari e di personale e ospiti delle Rsa, anche l’Umbria ha cominciato dal 2 febbraio con le vaccinazioni degli ultra 80enni. Per gli altri territori l’attesa è di ancora diversi giorni. Queste le date di partenza previste al momento negli altri territori per gli over 80.

Puglia

inizio somministrazioni over 80 il 15 di febbraio. Prenotazioni sul sito www.sanita.puglia.it, di persona nelle farmacie abilitate al servizio FarmaCup, per telefono al Cup delle Asl.

Veneto

Inizio somministrazioni over 80 il 15 febbraio. Accesso ad un unico numero verde per avere tutte le informazioni.

Liguria

Inizio somministrazioni il 12 di febbraio con un campione simbolico di soggetti estratti casualmente dall’anagrafe sanitaria con chiamata attiva e proseguirà dal 16 febbraio. Le prenotazioni potranno essere effettuate tramite numero verde dedicato, sportelli Cup, sito di Regione Liguria, farmacie e medici di base.

Lombardia

Inizio somministrazioni il 18 gennaio. Prenotazioni possibili sulla piattaforma vaccinazionicovid.servizirl.it e numero verde gratuito 800.89.45.45.

Piemonte

Inizio somministrazioni dal 21 febbraio con un V-Day in tutta la Regione. Saranno i medici di famiglia a definire gli elenchi dei pazienti over 80 secondo una priorità e caricheranno i dati sulla piattaforma regionale. Le Asl fisseranno gli appuntamenti e li comunicheranno ai pazienti e ai medici di famiglia tramite sms, mail o lettera.

Emilia-Romagna

Inizio prenotazioni dal 15 di febbraio solo per gli ultra 85enni, chi ha tra gli 80 e gli 85 anni potrà prenotare solo dal mese di marzo.

Dove gli insegnanti possono già vaccinarsi

L’unica Regione ad essere passata a tutti gli effetti nella fase ancora successiva del piano vaccinale è la Toscana. Dal 9 di gennaio si sono aperte le prenotazioni sul portale prenotavaccino.sanita.toscana.it e da oggi 11 febbraio si è partiti con le somministrazioni vere e proprie. Le categorie sottoposte alle iniezioni sono il personale scolastico e universitario, tutti i docenti e i non docenti impegnati all’interno degli istituti. Le dosi di vaccino AstraZeneca riguardano solo le persone con età inferiore ai 55 anni come da indicazioni di Aifa e Ministero della Salute. Tra i grandi hub pronti per le somministrazioni il Mandela forum di Firenze, il cinema multisala di Grosseto, il PalaGiannelli a Siena.

Le questioni interne che legano al palo i piani regionali

Oltre alla penuria di dosi, i problemi organizzativi interni a ogni amministrazione non mancano. La disomogeneità di piani e strategie alimenta la confusione attorno alla linea comune da seguire. Tra gli ostacoli più grandi al momento la questione del limite di somministrazione del vaccino Astrazeneca per gli under 55. Su cui molti territori starebbero premendo per seguire la linea dell’Oms, aperta invece alla somministrazione anche per gli over 65.

L’altro grande nodo da risolvere è, appunto, la mancanza di dosi, problema che alcune Regioni starebbero cercando di risolvere da sé con acquisti privati. Non ultimo, il tema della seconda dose e dell’efficacia di un vaccino, di fatto meno efficace di Pfizer e Moderna. Su quest’ultimo punto il ministero ha risposto con la raccomandazione dettata dalla stessa Aifa:

La seconda dose deve essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63) giorni dalla prima dose.

Sul piano più strettamente organizzativo gli hub vaccinali rimangono uno degli elementi fondamentali per la strategia di ogni territorio. In attesa delle primule di Arcuri, poco volute dalla maggior parte delle Regioni, le amministrazioni continuano la corsa contro il tempo alla ricerca di grandi spazi già disponibili da poter attrezzare. La sfida sarà non solo quella di trovarne abbastanza ma anche quella di riuscirli a riempire con dosi disponibili e operatori sanitari.

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