Toscana, Abruzzo e Liguria verso l’arancione, Umbria rossa: ecco le Regioni che possono cambiare colore
L’ultimo decreto legge del governo Conte e poi una nuova fase che i governatori intendono avviare con il futuro premier, Mario Draghi, in vista del prossimo Dpcm anti Coronavirus che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 6 marzo: con ogni probabilità il divieto di spostamento tra le Regioni, in scadenza il 15 febbraio, verrà prorogato già nelle prossime ore. Alle 15 è in agenda un Consiglio dei ministri. Le piste da sci, pronte a riaprire da lunedì con ingressi scaglionati, resterebbero quindi limitate al turismo di prossimità e ai proprietari delle seconde case. Ma le Regioni guardano anche al primo Dpcm dell’era Draghi. E dal 6 marzo chiedono di valutare possibili e graduali riaperture per cinema, palestre e teatri, con ingressi contingentati.
Atteso il report dell’Istituto superiore di sanità
Oggi, intanto, sono attesi i risultati del report dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che quasi certamente decreterà il ritorno di Toscana e Abruzzo in fascia arancione, dove attualmente si trovano già Umbria e Sicilia. Quest’ultima, però, punta a un allentamento delle misure. Potrebbe andare in arancione anche la Liguria, dove l’indice Rt è di pochissimo sopra la soglia di 1. Un caso a parte è l’Umbria, che rischia di diventare tutta rossa a causa dell’elevata circolazione del virus e delle sue varianti, inglese e brasiliana.
In questo quadro, potrebbero aumentare le zone sottoposte a divieti più rigidi a livello locale per evitare il dilagare delle varianti Covid, soprattutto dopo il caso del cluster della variante inglese emerso da alcuni dei 59 tamponi positivi rilevati in due scuole, materna ed elementare, nella zona di Bollate, nel Milanese. In una bimba di Trieste che manifestava un’elevata carica virale, è stata invece riscontrata un’altra mutazione del Covid già rilevata su diversi adulti negli Stati Uniti e in Scozia.
Come cambia la mappa dell’Ecdc
Anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) aggiorna la mappa delle zone a rischio nel Vecchio Continente: il Friuli Venezia-Giulia esce, ma Trento e Umbria si aggiungono a Bolzano come aree ad alta incidenza di contagio. Secondo questo monitoraggio internazionale, la Val d’Aosta è invece considerata arancione.
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