Omosessuali soggetti a rischio? Errore dell’Asl5 ligure, le linee guida non riguardano il vaccino anti-Covid ma quello per l’Epatite
Un modulo per le vaccinazioni anti Covid-19 dell’Asl 5 ligure è stato ampiamente contestato con l’accusa di equiparare gli omosessuali a prostitute e tossicodipendenti. Il riferimento riguarda una tabella in cui vengono elencate le «categorie a rischio» e che non viene affatto spiegata, ma una volta verificata risulta evidente la motivazione.
Il direttore generale dell’Asl 5 Paolo Cavagnaro, contattato da Ansa, chiede scusa alla comunità Rainbow ligure per l’accaduto. L’ufficio stampa, come riportato da Open, sostiene che il tutto sia dovuto a un «copia-incolla» da vecchie diciture. L’errore da parte dell’Asl5 è evidente, ma grazie a questo «copia-incolla» possiamo scoprire i retroscena.
Per chi ha fretta
- L’Asl5 ligure sbaglia a riportare quell’elenco nel modulo per le vaccinazioni Covid19, creando confusione.
- L’elenco delle categorie a rischio è presente fin dal 2018 a seguito del decreto che aveva istituito l’Anagrafe nazionale vaccini. Tutti i vaccini, da quelli pediatrici a quelli per gli adulti.
- La motivazione dell’inserimento degli «omosessuali» nella categoria a rischio, al pari di prostitute e tossicodipendenti, riguarda la raccomandazione di vaccinarsi contro l’Epatite A e l’Epatite B.
Analisi
In un post pubblicato l’11 febbraio 2021, Ferruccio Sansa pubblica lo screenshot del documento dell’Asl5 ligure:
Un nostro amico ha chiesto all’Asl5 spezzina un modulo per accedere alla vaccinazione Covid-19. Nel documento che gli è stato fornito vengono elencate 30 categorie di persone. Tra i soggetti con “comportamenti a rischio”, al punto numero 10, sono stati inseriti anche gli omosessuali insieme a tossicodipendenti e ai “soggetti dediti alla prostituzione”.
Ci augureremmo che fosse un fake. Per questo abbiamo cercato di chiedere informazioni all’Asl5: dopo 13 telefonate senza risposta – compresi l’ufficio relazioni con il pubblico e il servizio covid-19 – finalmente l’ufficio igiene pubblica e vaccinazioni ci ha risposto: “Sì, conosciamo quel foglio, ma l’ha fatto un altro ufficio”. Chiediamo alla Regione, ad Alisa e all’Asl5 come sia stato possibile inserire – senza la benché minima evidenza scientifica – l’essere omosessuali nelle categorie di comportamenti a rischio.
Nel sito del Ministero della Salute è presente un documento riportante lo stesso elenco, ma a seguito della polemica è stato aggiornato – la sera dell’11 febbraio 2021 – rimuovendo il riferimento agli omosessuali: «Soggetto con comportamenti sessuali a rischio o tossicodipendente».
Il documento era già stato aggiornato in precedenza per la trasmissione all’Anagrafe nazionale vaccini dei dati relativi alle vaccinazioni anti-COVID-19 ai sensi dell’articolo 3 del DL 14 gennaio 2021, ma il sistema riguarda tutte le vaccinazioni prese in considerazione dal Ministero della Salute, un punto che dovrebbe farci riflettere sul perché è stato inserito quel riferimento.
Il decreto del 2018 e una prima spiegazione
L’origine di tutto la troviamo nel decreto 17 settembre 2018 che ha portato all’istituzione dell’Anagrafe nazionale vaccini. Al suo interno è presente un elenco relativo alle categorie a rischio dove leggiamo proprio il riferimento agli omosessuali insieme a soggetti dediti alla prostituzione e tossicodipendenti.
A cosa serve la Tabella 2 intitolata «Categorie a rischio»? Troviamo la spiegazione nello stesso decreto:
Indica le categorie a rischio del soggetto da vaccinare, per cui la vaccinazione è raccomandata (esposizione lavorativa, stile di vita, viaggi..), coerenti con le categorie previste dal PNPV vigente.
La voce vuota del Ministero
Nel sito ufficiale del Ministero della Salute in merito ai vaccini è presente un elenco «Vaccinazioni per età, categoria e condizione» dove è presente la voce «Condizioni e comportamenti a rischio» che risulta completamente vuoto.
In questa voce ci saremmo dovuti aspettare una spiegazione riguardo all’elenco presente già nel decreto del 2018, come ad esempio riguardo ai tossicodipendenti che però troviamo alla voce «Persone a rischio per patologia» in merito alla vaccinazione anti-epatite A e anti-epatite B.
Il motivo dell’accostamento degli omosessuali alle persone a rischio in tema vaccini lo si può trovare proprio in riferimento all’Epatite.
Le vaccinazioni raccomandate agli uomini omosessuali
Nel sito svizzero Infovac, piattaforma creata nel 2000 dalla Cattedra di vaccinologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Ginevra, è presente una lista dei vaccini raccomandati per gli uomini omosessuali: quelli per l’Epatite A e l’Epatite B.
In un articolo pubblicato nel 2017 dalla Fondazione Umberto Veronesi, dal titolo «La maggior parte dei casi di epatite A riguarda in particolare uomini tra i 25 e i 40 anni, a suggerire una modalità prevalente di diffusione per contatto sessuale», leggiamo un capitolo dedicato alle vaccinazioni consigliate agli omosessuali:
Detto ciò, il nuovo Piano Nazionale Vaccinale raccomanda agli omosessuali di effettuare la vaccinazione contro l’epatite A. La sua efficacia è stata di recente comprovata da uno studio condotto a Taiwan. A essere coinvolti sono stati 1500 omosessuali con infezione da Hiv, colpite da un’epidemia di epatite A. «Chi non ha accettato di sottoporsi alla vaccinazione, ha manifestato l’epatite 16,5 volte più frequentemente rispetto a coloro che hanno ricevuto anche una sola dose di vaccino», dichiara Massimo Galli, ordinario di malattie infettive all’Università Statale di Milano e vicepresidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). «Ciò ha consentito di determinare in questo caso un’efficacia del 93,6 per cento della vaccinazione, nonostante la sua somministrazione potesse essere considerata tardiva rispetto allo svilupparsi dell’epidemia».
La stessa Fondazione Veronesi spiega quanto sia consigliato il vaccino contro l’Epatite A a tutti i soggetti esposti al rischio a causa delle abitudini sessuali:
È questo il dato che emerge dalla lettura del documento di valutazione del rischio messo a punto, come ogni anno, dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc) di Stoccolma. L’indagine, condotta a livello continentale, ha evidenziato la presenza di un’epidemia che sta riguardando 13 Paesi europei. Tra questi, l’Italia è uno dei più coinvolti: 69 dei 179 casi segnalati tra lo scorso mese di giugno e quello di febbraio del 2017 sono stati registrati lungo la Penisola. Se tra il 2013 e il 2014 l’attenzione era cresciuta a seguito della contaminazione dei frutti di bosco congelati, questa volta il nuovo picco è legato all’aumento della trasmissione per via sessuale. Il problema riguarda soprattutto gli omosessuali, dal momento che il «passaggio» del virus avviene attraverso rapporti anali e orali non protetti.
Non è una novità
Ci sono due riferimenti pubblicati che fanno chiarezza sulla vicenda. In una brochure del Ministero della Salute dal titolo «Vaccini per adulti», pubblicato nel 2018, leggiamo quanto segue:
Gli operatori sanitari, alcuni laboratoristi, i giovani che vivono in comunità chiuse (come i collegi), persone con esigenze di salute particolari (come per esempio deficit del sistema immunitario o asportazione della milza) o con certi stili di vita (come per esempio tossicodipendenti o omosessuali) potrebbero necessitare di essere vaccinati, ad esempio, contro epatite A, epatite B, meningococco, pneumococco, influenza.
Nell’area «Vaccini e vaccinazioni» del sito Epicentro, dell’Istituto Superiore di Sanità, è presente la sezione «Vaccinazioni per gruppi di popolazione: gruppi a rischio» dove leggiamo:
Vaccino anti-epatite A: si consiglia l’effettuazione del vaccino per l’epatite A nelle seguenti categorie a rischio:
[…]
– uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (men who have sex with men – Msm).
Vaccino anti-epatite B: i comportamenti a incrementato rischio di infezione per cui si raccomanda la vaccinazione sono:
[…]
– uomini che fanno sesso con uomini
Vaccino anti-HPV: si consiglia l’effettuazione del vaccino per l’HPV nelle seguenti categorie a rischio:
– uomini che fanno sesso con uomini.
Conclusioni
Il riferimento agli omosessuali nell’elenco delle «Categorie a rischio», riportato fin dal decreto del 2018, risulta corretto siccome collegato all’importanza e alla raccomandazione delle vaccinazioni contro l’Epatite A e l’Epatite B per gli uomini omosessuali.
Risulta ovvio l’errore dell’Asl5 ligure nel riportare quell’elenco con un copia-incolla per un modulo rivolto alla vaccinazione contro la Covid-19. Risulterebbe corretta, visto quanto riportato, la dicitura nel decreto del 2018. La modifica effettuata l’11 febbraio 2021 risulta più generica, ma pare essere corretta per evitare ulteriori polemiche.
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