Immigrazione, Joe Biden apre i confini con il Messico: entro maggio 25 mila richiedenti asilo entreranno negli Usa
«Questa ultima azione è un altro passo verso il nostro impegno di riformare le politiche migratorie che non sono allineate con i valori della nostra nazione». Così, il nuovo segretario della Homeland security, Alejandro Mayorkas, ha spiegato al network Npr, il nuovo programma della Casa Bianca sull’immigrazione che prevede di far entrare entro maggio, e a partire dal 19 febbraio, 25 mila richiedenti asilo negli Stati Uniti. L’obiettivo di Biden, come preannunciato in campagna elettorale, è quello di stravolgere la politica del «Rimanete in Messico» di Donald Trump. Il piano della neo amministrazione mira a processare fino a 300 persone al giorno in tre diversi punti di accesso lungo il confine con il Messico a partire dal 19 febbraio.
L’amministrazione Trump aveva costretto i richiedenti asilo ad attendere in Messico in centri di detenzione denunciati più volte per abusi e trattamenti disumani. Nell’ambito del nuovo piano, ai migranti, tramite il contributo delle ong locali che lavorano al confine, verrà dato un appuntamento per ricevere un test anti Covid, attraversare il confine ed entrare negli Stati Uniti dove saranno poi sistemati in centri alternativi fino al momento della decisione sulla loro richiesta di asilo. I migranti saranno liberi di circolare, ma saranno seguiti da un assistente sociale in modo da essere incoraggiati a presentarsi in tribunale per la loro richiesta di asilo.
February 12, 2021
La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha però consigliato ai richiedenti asilo non convocati di non presentarsi in massa al confine dove – ha aggiunto Mayorkas – «le condizioni di assistenza rimangono precarie, gli individui che non hanno i requisiti per questa fase iniziale dovranno aspettare per ulteriori istruzioni e non dovranno viaggiare fino al confine».
Nonostante il primo passo dell’amministrazione Biden verso una maggiore regolamentazione e supporto alle richieste di asilo, alcuni organizzazioni in difesa dei migranti hanno avvertito che il processo per invertire le politiche di Trump è ancora troppo lento. Tra queste politiche c’è quella – ancora in vigore – decisa dal centro per il Controllo e la Prevenzione delle malattie. Quest’ultima permette agli Stati Uniti di rispingere la maggior parte dei migranti arrivati al confine sulla base delle condizioni di sicurezza imposte dalla pandemia.
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