Coronavirus, stretta anti varianti in Germania: chiusi i confini con Austria e Repubblica Ceca. La mutazione inglese più letale, secondo un nuovo studio del governo britannico
GERMANIA
Blindati i confini tedeschi con Tirolo e Repubblica Ceca
Da questa mattina la Germania ha imposto un’ulteriore stretta sugli spostamenti alla frontiera con il Tirolo austriaco e con la Repubblica Ceca. Controlli più serrati al confine in ingresso e in uscita con Baviera e Sassonia, che da giovedì scorso il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer aveva chiesto di classificare come aree a più alto rischio per le mutazioni del Coronavirus. Oltre a maggiori controlli alla frontiera sugli spostamenti autostradali, sono stati sospesi i servizi delle ferrovie tedesche della Deutsche Bahn in partenza e in arrivo per i due Land. Nelle ultime 24 ore, la Germania ha registrato 6.114 nuovi casi secondo i dati del Robert Koch Institute. In ripresa anche l’andamento dei decessi, con 218 rilevati nell’ultimo giorno, per un totale di 64.960.
REGNO UNITO
Più probabile che la variante inglese sia più letale
In un nuovo documento pubblicato dal governo del Regno Unito, gli scienziati britannici rafforzano la convinzione che la variante inglese del Covid-19 sia più letale rispetto alle altre mutazioni finora note. Come ricorda il New York Times, già il mese scorso gli esperti del Regno Unito avevano confermato una «possibilità realistica» che esistesse un collegamento non solo con l’aumento dei contagi, ma anche dei decessi fino a quel momento rilevati nel Paese. Nel nuovo documento, il collegamento viene definito «molto probabile», dopo che i dati sono stati aggiornati con il doppio dei campioni analizzati rispetto alla precedente valutazione sulla variante B.1.1.7. Restano ancora incerte le ragioni della maggiore letalità, che secondo gli scienziati può essere legata alla maggiore carica virale rilevata nei pazienti positivi con la variante. Altra ipotesi è legata alla maggiore capacità della mutazione di diffondersi, soprattutto tra soggetti più deboli che risiedono nelle case di cura.
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