Governo Draghi, donne Pd contro Zingaretti: «Il contentino delle sottosegretarie non basta». E gli uomini dem scelgono il silenzio
La rabbia delle dem non si placa. Dopo l’esclusione della componente femminile del Pd dalla compagine dei ministri del governo Draghi, le donne del partito chiedono a gran voce che il tema si affronti seriamente. Da venerdì sera, molte parlamentari ed esponenti Pd hanno posto alla direzione la questione della disparità di ruoli ma anche di rilevanza politica nel partito stesso. Sembrerebbe che Zingaretti voglia correre ai ripari dando alle donne qualche incarico, magari come sottosegretarie.
Cecilia D’Elia: «Bisogna chiedersi perché le figure apicali del partito democratico sono tutte maschili»
Il problema, però, non è il «risarcimento», dice la portavoce delle conferenza delle donne dem Cecilia D’Elia che, intervenuta a Radio Popolare, si sofferma proprio su questo punto: «Il tema non è un risarcimento per la scelta di aver nominato ministri uomini, il problema è a monte, bisogna chiedersi perché le figure apicali del partito democratico sono tutte maschili. Se Andrea Orlando lascerà la vicesegreteria, spero che possa esserci una donna al suo posto», prosegue D’Elia commentando l’ipotesi che Zingaretti possa indicare solo donne per il ruolo di sottosegretari: «Che il partito si sia accorto che c’è un problema va benissimo, ma il tema non è un risarcimento su questi incarichi, è una riflessione più profonda, su come è fatto il Partito Democratico, su come ci guardano dall’esterno».
Debora Serracchiani: «Siamo di fronte alla prima volta in cui nella delegazione di governo del Pd non c’è una rappresentanza femminile. Non è ammissibile»
In queste giornate molte esponenti hanno mostrato il loro disappunto. Dalla vicepresidente dem Debora Serracchiani che al Messaggero ha detto: «Siamo di fronte alla prima volta in cui nella delegazione di governo del Pd non c’è una rappresentanza femminile. Non è ammissibile», a Betrice Lorenzin che, intervistata da Open, ieri ha sottolineato: «Abbiamo tante figure femminili all’altezza che non hanno alcun potere nel partito», fino all’ex presidente della Camera Laura Bordini che, su Facebook, è stata tra le prime a porre la questione: «Non aver garantito nella composizione del Governo una pari rappresentanza tra uomini e donne è un fatto grave. Ancor più grave perché determinato dalle scelte del Partito Democratico».
Matteo Orfini: «Il rispetto della parità di genere è un valore fondativo del Pd»
Insomma, questa volta sembra che il Partito Democratico non se la caverà con qualche ruolo dato alle donne come «contentino». In ogni caso, finora, pochi o nessuno gli uomini che si sono espressi sull’argomento. L’unico che si è unito al coro delle donne dem sembra essere il deputato Pd Matteo Orfini che, in un post su Facebook, ha commentato così la vicenda: «Il rispetto della parità di genere è un valore fondativo del Pd, non a caso scritto a chiare lettere nel suo statuto.Che venga negato in modo così brutale non è un problema delle donne del Pd. È un problema del Pd. E anche piuttosto grande». Si attendono, ora, le parole della maggioranza maschile del Pd.
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