Sei Regioni a rischio zona arancione. E spunta l’ipotesi lockdown nei fine settimana
Mentre in Lombardia quattro comuni diventano zona rossa e da autorevoli esperti montano gli appelli per un nuovo lockdown, a partire da venerdì 19 febbraio sei Regioni potrebbero essere inserite in zona arancione. In attesa delle decisioni del governo Draghi sul Dpcm anti-Covid in scadenza il prossimo 5 marzo. Stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, a partire da venerdì rischiano di passare in fascia arancione Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte.
Le Regioni attualmente in zona arancione
Attualmente, l’ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza prevede:
- in zona gialla: Calabria, Campania, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta, Veneto;
- in zona arancione: Abruzzo, Liguria, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sicilia, Umbria.
In Emilia-Romagna, il governatore Stefano Bonaccini ha ammesso: «Potrebbe succedere che l’Emilia-Romagna e anche altre regioni diventino tra qualche giorno zona arancione, non per una situazione drammatica ma perché la situazione è peggiorata rispetto a qualche settimana fa». A preoccupare è soprattutto la diffusione delle varianti più contagiose del Coronavirus, che l’Istituto superiore di sanità ha accertato essere ormai presenti in gran parte del territorio italiano.
«Contro queste mutazioni, Istituto superiore di sanità e ministero della Salute stanno rafforzando la sorveglianza sia microbiologica che epidemiologica», ha garantito il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. E non è escluso che, incassata la fiducia del parlamento, il governo Draghi decida di inasprire le misure restrittive nel tentativo di arginare il contagio.
Il Dpcm in scadenza il 5 marzo
Con la scadenza dell’attuale Dpcm ormai alle porte, il nuovo esecutivo dovrà innanzitutto decidere a quale strumento legislativo fare ricorso. Se, dunque, firmare un Dpcm o se procedere con un decreto lasciando ai ministri e alla Protezione civile il potere d’ordinanza, condivisa con Palazzo Chigi. In questo quadro, riferisce La Stampa, si fa largo l’ipotesi di un’Italia in zona rossa nei weekend, sul modello di quanto fatto nel periodo natalizio. Un piano B nel caso in cui le chiusure locali non dovessero bastare.
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