Varianti Covid, molte regioni rischiano di diventare arancioni. Abruzzo verso la zona rossa. Domani il verdetto
La curva epidemiologica non accenna a scendere e la colpa è soprattutto delle varianti, ormai in circolo da tempo in gran parte dell’Italia. Nell’ultima rilevazione l’indice di positività al Coronavirus è salito al 4,1 per cento (con 12.074 nuovi contagi su 294.411 tamponi analizzati). Per questo molte regioni da domenica rischiano di diventare arancioni e, addirittura, l’Abruzzo sembra essere destinato alla zona rossa. Il verdetto arriverà nel giro di un giorno ma i governatori sono anche in attesa di conoscere quali saranno le prossime decisioni del nuovo governo sulle misure di contenimento del virus, visto che l’attuale scade il 25 febbraio.
Le regioni più a rischio sono Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche
La conferma sulle fasce di rischio e sui nuovi colori arriverà domani, con la pubblicazione dei nuovi dati contenuti nel consueto monitoraggio dell’Iss e del ministero della Salute. Le regioni più a rischio sono Lombardia (che da due giorni ha quattro Comuni in zona rossa), Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche. Ma la situazione più delicata resta appunto quella dell’Abruzzo che, con l’ultimo picco di ricoverati Covid registrato, rischia di sforare l’indice Rt: il limite massimo per il passaggio in zona rossa è di 1,25. Peraltro in Abruzzo, va ricordato, ci sono già due province in zona rossa: Pescara e Chieti.
Draghi studia un modello di Cts più snello
Intanto, il nuovo governo Draghi è al lavoro per studiare un modello di Comitato tecnico scientifico che sia più snello di quello attuale, ma anche per istituire una cabina di regia dei ministri che sia in grado di considerare parallelamente sia i provvedimenti normativi da varare – dunque le misure da inserire nei decreti al fine di contenere il rischio di contagio – sia gli aspetti economici, per fare in modo che non si ripeta un nuovo caso come quello degli impianti sciistici e degli operatori della montagna. Le nuove misure anti-Covid dovranno essere prese già dalla prossima settimana poiché è in scadenza il decreto che vieta lo spostamento tra regioni, già prorogato la settimana scorsa fino al 25 febbraio.
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