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Le parti segrete del contratto Ue-AstraZeneca, Report svela gli omissis: da luglio può aumentare il prezzo del vaccino. Niente penali sui ritardi

18 Febbraio 2021 - 20:35 Redazione
Non ci sono penali automatiche in caso di ritardi sulla consegna. Con un aumento dei costi entro il 20%, il prezzo crescerà automaticamente

Report svela in esclusiva gli omissis del contratto tra l’Unione europea e AstraZeneca. E dal primo accordo in assoluto tra Bruxelles e le case farmaceutiche per i vaccini contro il Coronavirus emerge che il prezzo “no profit” c’è, sì, ma solo fino a luglio. Dopo quella data l’azienda potrà eventualmente aumentarlo. Emerge anche che entro giugno 2021 erano attese 300 milioni di dosi: una scadenza assai difficile da rispettare a questo punto. Nel contratto però non sono previsti automatismi per eventuali penali. Gli omissis riguardavano le regole per i pagamenti, la misura economica del contratto (certamente oneroso: ben 870 milioni di euro per 300 milioni di dosi) e le scadenze per la distribuzione del vaccino anti-Covid.

Il contratto, ricorda Report, firmato a fine agosto scorso, fino all’inizio dell’anno era avvolto da una totale segretezza, «nonostante le richieste di trasparenza provenienti da molti parlamentari europei, dal mondo dell’informazione e dalle associazioni della società civile» Ma poi è arrivato il contrasto tra la Commissione europea e la casa farmaceutica, causato da un calo delle quantità di siero attese. Da qui la pubblicazione del contratto da parte dell’Ue. Con la persistenza però di molti omissis.

I costi

I costi, spiegano ancora sul sito della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, sono distribuiti tra Ue e stati membri. «Bruxelles paga 336 milioni di euro per i costi di base, che – a quanto si evince dal contratto – sono stati integralmente versati, in due tranche, ancor prima della consegna delle prime dosi. Gli stati contribuiscono invece con circa 534 milioni, da versare alla consegna». Ogni dose viene quindi pagata con 1,12 euro dall’Ue e 1,78 dagli Stati. Si tratta del prezzo “no profit” di cui sopra, che a quanto emerge dagli omissis svelati, da luglio potrà aumentare per decisione autonoma di AstraZeneca. Non solo: se i costi dovessero aumentare entro il 20%, l’incremento del prezzo sarà automatico. Per eventuali ristori invece in caso di costi più bassi servirà una commissione ad hoc.

I risarcimenti

Tutti destinati agli stati membri in caso di effetti collaterali, tranne che nell’ipotesi in cui il danno sia causato da un difetto nel vaccino derivato dal mancato rispetto da parte di Astrazeneca delle attuali buone pratiche di fabbricazione o delle normative di farmacovigilanza Ema.

Le consegne

Le prime dosi dovevano essere consegnate entro la fine dello scorso anno: dai 30 agli 80 milioni. La deadline non è stata rispettata anche a causa dei tempi di approvazione del siero da parte dell’Ema. Le 300 milioni di dosi erano attese entro giugno: 40 milioni per gennaio, scrive ancora Report, 30 a febbraio, 20 a marzo, 80 ad aprile, 40 a maggio e 60 a giugno. Scadenze impossibili da rispettare con l’annunciata riduzione dei tempi di consegna. Non ci sono penali automatiche, si diceva, ma c’è la possibilità per l’Europa di interrompere il contratto nell’eventualità di una mancata consegna. 

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