«Eri un grande uomo, ti sei fatto la galera con dignità»: il cordoglio social per la morte del boss Cutolo
«Tu sì che eri un grande uomo, ti sei fatto la galera con dignità», «Una vita in carcere, ora spero che tu possa essere in pace», «Sei stato un grande, resterai nella storia», «Riposa in pace professore», «Sei stato un uomo d’onore», «Non ti sei mai pentito per avere benefici, sei stato un camorrista con la c maiuscola». Questi i commenti di alcuni concittadini di Raffaele Cutolo, una volta appresa la notizia della sua morte. Cutolo, fondatore e capo della nuova camorra organizzata di Ottaviano (Napoli), era malato e si trovava nel reparto sanitario del carcere di Parma dove ha trascorso gli ultimi momenti della sua vita. 79 anni, era il carcerato più anziano al 41bis in tutta Italia. A Ottaviano, sua città natale, ancora oggi vivono la moglie, la figlia e altri parenti.
I commenti sui social
Sembra quindi ancora vivo il ricordo del boss che non si è mai pentito. Diverse le attestazioni di cordoglio alla famiglia. Qualcuno, però, ha anche gioito commentando con un «finalmente» e aggiudicandosi le invettive di chi chiedeva «rispetto per la morte». «Davanti alla morte di qualsiasi soggetto – si legge tra i commenti – seppur sbagliato o miserabile, io porto rispetto. Esiste Dio per giudicare». E ancora «esternare veleno di fronte alla morte…l’inferno aspetta anche voi». «Non si gioisce per la morte di nessuno – scrive ancora una utente – ma neanche si può celebrarlo, il silenzio sarebbe la scelta più intelligente e sensata. Di sicuro con lui moriranno molti segreti di Stato».
La sorella: «Nulla da dire»
Intanto anche a Ottaviano vogliono provare a voltare pagina. Il prima possibile. «Una brutta pagina, per un paese che ha storia e civiltà», dice il sindaco, Luca Capasso. Intanto la sorella di Cutolo, Rosetta, 80 anni, rispondendo al citofono dalla casa in cui abita, ha fatto sapere di non avere «niente da dire». Anche perché, al momento, «non si sa come e quando si svolgeranno i funerali», ha precisato il prefetto di Napoli. Ma quasi sicuramente si tratterà di un rito per soli familiari.
L’avvocato sul piede di guerra
«É stato accompagnato alla fossa in forza di principi giuridici barbari e aberranti»: queste, invece, le parole del penalista avellinese Gaetano Aufiero, storico difensore di Raffaele Cutolo. «Mantenere al carcere duro una persona affetta da demenza senile perché costituirebbe un simbolo per la criminalità organizzata, è stata una pagina incivile che dà conto non della forza ma della debolezza dello Stato», ha concluso.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/CIRO FUSCO
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