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Ancora intoppi sui vaccini: AstraZeneca taglia del 15% le forniture all’Italia. L’azienda: «Rispetteremo gli impegni del trimestre»

20 Febbraio 2021 - 21:08 Redazione
Lazio ed Emilia Romagna hanno annunciato una riduzione rispettivamente di 9 mila e 4 mila dosi. Zingaretti: «Un fatto gravissimo»

Ancora intoppi per la campagna vaccinale italiana contro il Coronavirus. A pochi minuti dalla Conferenza delle Regioni prevista per il tardo pomeriggio di oggi, 20 febbraio, alcuni governatori hanno ricevuto una comunicazione da AstraZeneca, che ha annunciato un taglio delle forniture sui vaccini. In tutto, all’Italia arriverà il 15% in meno delle dosi previste nel prossimo periodo. Stando agli accordi, la casa farmaceutica distributrice del vaccino di Oxford avrebbe dovuto consegnare 547.200 dosi questa settimana, ma sono diverse le Regioni che hanno segnalato già in giornata un numero minore di fiale ricevute.

L’impegno di AstraZeneca: 5 milioni nel primo trimestre

Intanto l’azienda ha diffuso una nota esplicativa, nella quale afferma di star lavorando per «rispettare l’impegno di consegnare all’Italia 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l’obiettivo di superare i 5 milioni». Con la consegna di ieri, AstraZeneca ha recapitato al nostro paese «più di 1 milione di dosi»: «Per le prossime settimane sono pianificate altre tre consegne per 1 milione di dosi addizionali e successivamente altre consegne per raggiungere alla fine del mese di marzo il totale previsto per il primo trimestre». La consegna effettuata ieri è risultata inferiore di circa il 7% rispetto alle previsioni, e il motivo dei ritardi, spiega la casa farmaceutica, è il processo di produzione «complesso». AstraZeneca ha dichiarato di essere in «costante contatto con il Commissario Arcuri al fine di tenerlo aggiornato tempestivamente».

Nel Lazio taglio di 9 mila dosi

«Ci è stata comunicata una riduzione di 9 mila dosi del vaccino AstraZeneca per le prossime consegne e questa è una brutta notizia», ha dichiarato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. «Mi domando come si possano conciliare le presunte offerte di mediatori proposte ad alcune regioni su mercati paralleli per il vaccino AstraZeneca con l’acclarata riduzione?». Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha commentato: «Gravissima la riduzione improvvisa della consegna di vaccini Astrazeneca. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma con questa incertezza è tutto più difficile. L’Italia tuteli gli interessi nazionali e le programmazioni delle Regioni, intanto prepariamoci alla produzione di vaccini validati da Ema e Aifa da parte delle nostre aziende».

🔴 Gravissima la riduzione improvvisa della consegna di vaccini #Astrazeneca. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma con…

Pubblicato da Nicola Zingaretti su Sabato 20 febbraio 2021

In Emilia-Romagna oltre 4 mila dosi in meno

Anche in Emilia Romagna si contano migliaia di dosi mancanti: «Ne dovevano arrivare diverse decine di migliaia, ma c’è una decurtazione di 4-5 mila dosi», ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche Sanitarie, Raffaele Donini. «Speriamo che dalla prossima settimana si cambi passo». La conferma del taglio è arrivata anche dal direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon: «Oggi abbiamo 1.000 vaccini in consegna in meno di AstraZeneca, dovevano essere 8.400 e ne arriveranno 7.400. Confidiamo in una ripresa a marzo. Moderna e Pfizer sembra che consegneranno regolarmente».

Toscana, Giani: «Useremo i fondi Ue per produrre i vaccini in Regione»

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha dichiarato in una diretta social di star prendendo in considerazione l’idea di «usare i fondi europei destinati alla ricerca farmaceutica e in particolare ai vaccini per incentivarne la produzione». «Come Regione Toscana – ha spiegato Giani – più che andare a cercare a chissà quale mercato parallelo di vaccini, ci vogliamo concentrare sul supportare la produzione. Non possiamo dipendere anche i prossimi anni da multinazionali che hanno dato la percezione di dare priorità ad altri continenti», ha detto rivolgendosi alle aziende locali. «Produciamoceli da soli».

Immagine di copertina: ANSA / CIRO FUSCO

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