Covid, il governo ha deciso: confermato lo stop agli spostamenti tra Regioni per altri 30 giorni
Un incontro in videoconferenza per tracciare insieme i confini del nuovo provvedimento anti-Covid. Nella serata di oggi, 21 febbraio, s’è tenuto un vertice tra il governo e le Regioni per valutare le prossime misure. L’esecutivo era rappresentato dal ministro della Salute Roberto Speranza e dalla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, che ha rivolto un appello ai governatori: «Contro il Covid dobbiamo trovare soluzioni, non divisioni. Possiamo e vogliamo chiedervi di partecipare ad un processo decisionale, comunque tempestivo e snello».
Uno dei nodi più importanti della riunione – e che era stato discusso anche ieri tra i presidenti dei territori – è il decreto legge che vieta gli spostamenti tra Regioni. Secondo quanto si apprende, Gelmini ha anticipato ai governatori – incassandone il via libera – una proroga di 30 giorni del divieto di mobilità tra Regioni, che scade il 25 febbraio. Saranno poi confermate le disposizioni sugli spostamenti tra piccoli Comuni e la regola, per ora valida fino al 5 marzo, che consente di spostarsi verso un’altra abitazione privata massimo in due persone, con i figli minori di 14 anni.
Il documento sul tavolo del Cdm
Il premier Mario Draghi riunirà il Consiglio dei ministri domani, alle 9.30, così da decidere sul nuovo decreto relativo allo stop alla mobilità, in vista poi del Dpcm sulle norme anti-Covid che sostituirà quello in scadenza. Nell’incontro della Conferenza delle Regioni di ieri, 20 febbraio, i presidenti hanno discusso della mobilità tra territori e del nodo vaccini: la campagna resta ancora ostaggio dei ritardi delle case farmaceutiche e, come affermato dal presidente della Conferenza Stefano Bonaccini, le Regioni si sono messe a disposizione del governo per produrre in loco le dosi necessarie, coinvolgendo le aziende disponibili.
Le richieste delle Regioni
In occasione dell’incontro odierno, le Regioni hanno presentato al governo un documento in cui chiedono misure omogenee, la revisione dei parametri e del sistema delle zone di rischio e un cambio di passo sui vaccini. Documento che, ha spiegato Gelmini, verrà portato domani in Cdm. Nella bozza, tra le altre cose, viene chiesto che anche il Ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo economico vengano coinvolti nella cabina di regia, al fine di garantire che restrizioni e ristori procedano a braccetto. Il governo, da parte sua, sembra intenzionato a cambiare passo sul varo e sulla comunicazione delle misure, adottandole con largo anticipo e in accordo con le Regioni e il Parlamento.
Immagine di copertina: ANSA
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