Il cashback al bivio. Un algoritmo anti-furbetti o lo stop al Superbonus: ecco le opzioni sul tavolo del Mef
Un algoritmo. Secondo le indiscrezioni trapelate dal ministero dell’Economia la soluzione verso cui si sta puntando per il cashback è quella di trovare una formula informatica che con una striscia di codice permetta di diventare più furbi dei furbetti. A preoccupare è la strategia adottata nelle ultime settimane da una serie di cittadini che, pur giocando secondo le regole, stanno rischiando di far saltare tutto il progetto messo in piedi dal Governo Conte II per favorire i pagamenti digitali. La tentazione quindi è affidare la risoluzione del problema a un algoritmo che, esattamente come un mago di corte, con qualche arcano processo sarà in grado di restituire onore a questa iniziativa.
Il cashback e i primi rimborsi per il periodo di Natale
Non c’è respiro per i tecnici di PagoPa. Giusto ieri è partita la prima tranche di pagamenti verso chi si è iscritto al cashback di Natale. Il debutto di questo sistema nato dal piano Italia Cashless è avvenuto infatti l’8 dicembre 2020 ed è durato fino alla fine del mese. Per questo periodo di tempo tutti quelli che, dopo essersi registrati al programma, effettuavano almeno 10 transazioni con la carta potevano contare su un rimborso del 10% fino a un massimo di 150 euro. Un’operazione che non è stata esattamente gradita dai vertici della Bce che ha accusato l’Italia di «minare la neutralità dei mezzi di pagamento».
Secondo i dati forniti da PagoPa, sono stati 3,2 milioni gli italiani a partecipare. In tutto sono stati accumulati 233 milioni di euro di bonus. 120 milioni, destinati a 2 milioni di cittadini, verranno restituiti in questi giorni, gli altri entro l’inizio di marzo. La media della quota ricevuta da ogni partecipante al programma è stata di 69 euro. Dopo la sperimentazione del mese di dicembre, ora il sistema del cashback prevede altri due periodi in cui è possibile accumulare risparmi: dal 1° gennaio al 30 giugno e dal 1° luglio al 31 dicembre.
Il concorso del super cashback
Altra storia il concorso per il super cashback. Questa iniziativa è dedicata a chi riesce a totalizzare più transazioni entro il semestre. Fra tutti gli iscritti al programma, quelli che avranno realizzato più transazioni alla fine del primo semestre del 2021 potranno accedere a un super bonus aggiuntivo di 1.500 euro. Questo premio è riservato solo a chi si classifica tra i primi 100 mila iscritti al programma per numero di transazioni. Il 1° luglio la classifica si resetta e ricomincia per il secondo semestre. I bonus per il 2021 sono cumulabili. Una volta conquistato quello del primo semestre, si può puntare anche al secondo.
Per vedere la classifica basta controllare la propria posizione sull’app Io. Il granello di sabbia che fa incastrare tutti gli ingranaggi di questo meccanismo si trova nella soglia prevista per queste transazioni: nessuna. Anche pochi centesimi bastano per realizzare una transazione che sia valida per la classifica. È questo il motivo per cui le stazioni di benzina che garantiscono un servizio self service sono state prese d’assalto. Qui infatti è possibile pagare con la carta anche un bicchiere di benzina. A Open un benzinaio di Lecco ha raccontato la storia di un cliente che ha realizzato 85 transazioni in un’ora.
La ritirata strategica del Mef
Più passa il tempo, più aumenta la soglia di transazioni al giorno da effettuare per entrare – o restare – nella classifica. E questo preoccupa il Ministero dell’Economia. Tra i corridoi di via XX settembre cominciano quindi a circolare due ipotesi, non per forza alternative. La prima, come detto, è quella di far processare tutte le transazioni a un algoritmo che definisca le soglie di spesa per ogni transazione o limiti a un numero massimo il numero di pagamenti digitali che possono essere fatti in un punto vendita.
La seconda è quella di bloccare il premio del super cashback fino a dicembre. Così da risparmiare anche sul bilancio del 2021. Uno scenario che sembra piacere anche ai gestori degli esercizi commerciali depredati dalle microtransazioni. Spiega Bruno Bearzi della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti: «La classifica del cashback è già falsata. E non è giusto che siano i gestori delle stazioni di benzina ad andarci di mezzo».
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