In Veneto 21 decessi e nuovo balzo dei contagi. Zaia: «Non sono un catastrofista, ma stiamo in guardia»
Nuovo balzo dei contagi e dei decessi Covid in Veneto. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati +1062 nuovi casi (ieri erano state effettuate 509 nuove diagnosi) a fronte di 37.811 tamponi elaborati, con un’incidenza del 2,81%. Le persone attualmente positive nella regione sono 22.297. Sale così a quota 328.078 il numero di persone risultate positive al virus sin da inizio emergenza. Il totale dei ricoverati è di 1.394 pazienti, di cui 1.255 in area non critica (+46 rispetto a ieri) e 139 nei reparti di terapia intensiva (+3 rispetto al giorno precedente). I decessi registrati nelle ultime 24 ore sono invece +21, per un totale di 9.742 vittime Covid dall’inizio del monitoraggio della pandemia. Sono invece 15.725 per persone guarite e dimesse sino ad oggi.
Zaia: «Il virus non è scomparso, non abbassare la guardia»
«Il bollettino sta iniziando a dare dei segnali», esordisce il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Quando il numero dei ricoveri supera quello delle dimissioni vuol dire che c’è un trend che si sta riaccennando – prosegue Zaia -. Io non voglio fare il catastrofista, ma di certo non possiamo abbassare la guardia. Nonostante la decrescita registrata a fine gennaio continuo a ribadire che non bisogna abbassare la guardia perché il virus non è scomparso». «Ho visto notizie che ci arrivano dalla Lombardia, dalla provincia di Brescia, e vi ricordo che il virus non dice “Mi fermo sulla sponda del lago di Garda” sulla sponda bresciana: il virus non conosce confini. Chiediamo l’aiuto di tutti in un momento non facile», sottolinea il governatore veneto rivolgendosi ai cittadini.
Zaia: «Non possiamo permetterci on-off a intermittenza»
«In queste ore – prosegue – incontreremo gli altri presidenti di regione e il governo per decidere le misure da adottare. Penso che questo Dpcm che andremo a scrivere assieme al governo rappresenti la pietra miliare di questa fase di Covid e rappresenterà lo spartiacque tra l’inverno che si va a chiudere e la primavera che inizia», aggiunge Zaia. «Spero che si prendano seriamente in considerazioni misure di aiuto anche alla nostra economia, premesso che la salute viene prima di tutto – prosegue il governatore veneto. Però non posso non evidenziare che il ruolo fondamentale ce l’abbiamo noi cittadini come protezione. L’unica misura per fronteggiare il Covid non può essere un on-off a intermittenza, non ce lo possiamo permettere. La capacità di uscita dall’emergenza dipenderà dalla capacità vaccinale che avrà l’Italia».
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