Il braccio destro di Alberto Genovese tenta la fuga in un blitz a una festa abusiva. L’imprenditore chiede i domiciliari per curarsi
Multa di 400 euro per Daniele Leali, braccio destro di Alberto Genovese, l’imprenditore attualmente in carcere con l’accusa di aver drogato e stuprato una 18enne durante una festa privata nella propria abitazione. Leali, invece, è indagato per spaccio di droga in uno dei filoni dell’inchiesta che vede come principale imputato Genovese, poiché figurerebbe tra le persone che procuravano e spacciavano stupefacenti agli ospiti delle feste dell’imprenditore. Ma questa volta Daniele Leali è finito nei guai per aver partecipato a una festa in un bar in zona Citylife a Milano, a coprifuoco scattato e senza rispettare delle norme anti-Covid.
Intercettati dalla polizia, ai partecipanti alla festa abusiva è stato richiesto un documento identificativo. Ma all’atto della restituzione, le forze dell’ordine si son rese conto che avanzava un documento e che era scomparsa una persona a cui restituirlo. E quella persona fuggita era proprio Daniele Leali. Stando ai dettagli forniti dagli agenti, Leali avrebbe consegnato una vecchia patente illeggibile, ma attraverso le testimonianze dei presenti è stato possibile individuare la figura del fuggitivo Leali e recapitargli la multa per violazione del coprifuoco a mancato rispetto del divieto di assembramento. Malgrado la fuga non verrà applicata alcuna sanzione aggiuntiva. Nel frattempo il bar è stato chiuso per 5 giorni per mancato rispetto delle ordinanze anti-Covid.
Genovese chiede la scarcerazione per disintossicarsi
Nel frattempo Alberto Genovese ha chiesto la scarcerazione e gli arresti domiciliari in una struttura dove potersi disintossicare. L’imprenditore si trova in carcere a San Vittore dallo scorso novembre, dopo il fermo con l’accusa di aver drogato e abusato sessualmente di una 18enne durante un party privato nella sua casa nel cuore di Milano. La richiesta della difesa è attualmente al vaglio dei pm della procura di Milano che, dopo aver espresso il proprio parare passerà la parola al gip per la decisione sulla scarcerazione.
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