Bonaccini dà ragione a Salvini sui ristoranti aperti a cena, i rigoristi del Pd sul piede di guerra: «Zingaretti non l’ha presa bene»
«Quello che ha detto Salvini sui ristoranti aperti anche la sera, laddove non ci siano troppi rischi di contagio, è ragionevole, con controlli più serrati. Bisogna provare a dare un po’ di ossigeno». A Stefano Bonaccini è bastata questa affermazione (fatta oggi all’Aria che tira su La 7) contraria alla linea rigorista portata avanti dal Pd negli ultimi mesi ma anche da Leu e dal ministro della salute Roberto Speranza, per tirarsi addosso l’ira della segreteria zingarettiana: «Sicuramente è andato contro la linea data dal Pd durante la pandemia», sottolineano fonti Pd a Open. «Forse Nicola Zingaretti non l‘ha presa benissimo», chiosano le stesse fonti.
E su Facebook Marco Miccoli, responsabile lavoro del Pd, scrive un post dove “non la manda a dire” al presidente emiliano: «Dico a Bonaccini che le proposte di Salvini non sono mai ragionevoli, sono sempre strumentali», scrive Miccoli. «Siamo in una fase difficile e la politica deve sapere coniugare le esigenze del Paese e quelle della lotta alla pandemia». Per l’esponente dem «più che a Salvini, mi affiderei ai tecnici e alla scienza. prima sconfiggiamo il virus e prima i ristoratori usciranno dalla crisi. Dobbiamo sostenerli economicamente non dilungare le loro difficoltà».
Zingaretti ufficialmente non si esprime contro il collega di partito. Collega che, dicono alcuni parlamentari Pd, «viene considerato il possibile e degno suo successore alla segreteria». Ma, intervenuto a Radio Immagina, la web radio del Pd, il presidente della Regione Lazio ribadisce il suo pensiero sul neo governo e sull’impronta che deve seguire il partito da lui guidato: «Noi ora dobbiamo promuovere, concentrandoci sul rilancio del partito, il nostro punto di vista critico. Joe Biden ha vinto in America non accettando l’America di Trump, e quindi noi non accetteremo l’idea delle destre», ha sottolineato il segretario Pd.
In copertina ANSA/GIUSEPPE LAMI | Il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome Stefano Bonaccini fuori la Camera dopo le consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi, Roma, 10 febbraio 2021.
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