Dall’intelligence alla Digos, cosa ha spinto Draghi a scegliere il capo della polizia Gabrielli per i servizi segreti
È stato uno dei primi incontri nell’agenda del neo premier Mario Draghi dopo l’insediamento ufficiale alla guida del governo. Franco Gabrielli, attuale capo della polizia, ex capo della Digos di Roma, viene ora nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreti e alla sicurezza del Paese. Un consigliere che in tempi di crisi sanitaria ed economica dovrà contribuire alla risoluzione delle tensioni sociali. La prima convocazione di Gabrielli da parte di Mario Draghi è avvenuta due giorni dopo il Consiglio dei ministri del 13 febbraio. Un dialogo in cui i due avevano messo al centro i temi legati alla sicurezza e all’ordine pubblico e che ha convinto il neoeletto capo del governo alla decisione di trasferire Gabrielli dal Viminale a Palazzo Chigi con un incarico di fatto doppio.
Tra le maggiori accuse che venivano mosse all’ex premier Giuseppe Conte c’era quella di aver tenuto per sé la delega ai servizi segreti per tutto il tempo passato a Palazzo Chigi. Matteo Renzi – ma non solo – ha contestato fortemente questa sua scelta. Ora a Gabrielli è stata conferita la delega all’intelligence, cosa che lo riporta nel mondo degli 007, dove era stato tra il 2006 e il 2008. Ma gli è anche stato affidato un ruolo da consigliere al fianco del capo del governo nella gestione di eventuali emergenze su temi più o meno ordinari riguardanti il mondo della politica. Una dimostrazione di fiducia che vede solo nel 2012 un caso simile con la nomina di un altro ex capo di polizia, Gianni De Gennaro, scelto da Mario Monti.
Con Draghi, l’ex capo del Sisde, il vecchio servizio segreto civile, della Protezione civile ed ex prefetto di città come Roma e L’Aquila, si prepara ad affrontare un periodo complesso in termini di ordine pubblico. Durante il periodo di misure restrittive dello scorso autunno, Gabrielli aveva affrontato le mobilitazioni di piazza, predicando la necessità di un’azione di polizia «sempre improntata a criteri di proporzionalità, in una prospettiva di bilanciamento tra il diritto di manifestare, l’esigenza di salvaguardia della salute collettiva e la necessità di contrastare con rigore atti di violenza», come aveva scritto ai prefetti di tutta Italia nel mese di ottobre. Il nuovo sottosegretario ora prende il posto di Piero Benassi, nominato dall’ex premier Giuseppe Conte il 21 gennaio 2021.