I numeri in chiaro, Sebastiani: «Situazione grave al Nord e in Basilicata. Ma le zone rosse chirurgiche funzionano» – Il video
Le varianti avanzano, la pandemia di Coronavirus torna (anche se in realtà non ha mai smesso) a fare paura, con un tasso di positività che oggi si attesta al 5,6% a fronte del 4,8 di ieri e dell’altro ieri e al 4.4% di tre giorni fa. A colpire è soprattutto il numero di nuovi casi: quasi 20mila. Un dato così alto non si vedeva da tempo. «Il numero di nuovi casi positivi riflette ovviamente anche il gran numero di tamponi effettuati», spiega il matematico del Cnr Giovanni Sebastiani. «Ma si tratta di un aumento perfettamente in linea con il trend degli ultimi 7-10 giorni. Sia per la percentuale media di positivi su tamponi molecolari, in aumento da circa una settimana assieme alla curva media di posti Covid occupati in terapia intensiva, sia ancora per la curva media degli ingressi in rianimazione, in aumento da circa tre settimane, con accelerazione nell’ultima».
La situazione nazionale, per il matematico del Cnr, è la somma di una serie di realtà regionali e provinciali eterogenee. «C’è un blocco di regioni contigue che si estende dalla Lombardia fino alla Calabria, passando per la Toscana e per le Marche, dove il contagio è in aumento da giorni», spiega Sebastiani.
E si stanno aggiungendo anche province – in Piemonte e in Veneto – dove l’aumento dei contagi a settimana viaggia su percentuali del 25-30%, comunque più basse di quelle ad esempio delle province di Bergamo, Brescia, Pistoia e soprattutto Matera. «Devo dire invece che in Umbria e in Abruzzo, invece, la situazione è decisamente migliorata». Merito, spiega il matematico, delle zone rosse applicate a livello provinciale «in maniera tempestiva, all’inizio della seconda settimana di febbraio».
Al momento «abbiamo due armi», ricorda il matematico del Cnr: le misure restrittive, «che vanno messe in atto in maniera chirurgica e tempestiva per non intaccare troppo la situazione sociale». E poi il fronte della vaccinazione. «Quello che auspico è che AstraZeneca venga usato in maniera massiccia, visto che ha come target la popolazione più giovane».
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