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I poliziotti coinvolti nell’omicidio di Daniel Prude non saranno perseguiti penalmente. Proteste a Rochester – Il video

25 Febbraio 2021 - 14:26 Luca Covino
La marcia per chiedere giustizia sulla morte del 41enne, deceduto per soffocamento dopo essere stato incappucciato

Decine di persone hanno marciato in strada a Brooklyn e Rochester, come in altre cittadine e quartieri di New York, nella notte di giovedì 24 febbraio, per protestare contro la decisione della Corte di giustizia di non perseguire i poliziotti coinvolti nell’omicidio di Daniel Prude, il 41enne afroamericano affetto da problemi mentali morto soffocato lo scorso settembre dopo essere stato incappucciato dai poliziotti.

Una manifestazione spontanea

Nelle immagini pubblicate su diversi media americani, i manifestanti, alcuni dei quali tenevano striscioni con scritte del movimento Black Lives Matter, hanno chiesto giustizia per la scomparsa di Prude. Il percorso del corteo è arrivato fino al Dipartimento di Polizia di Rochester, «scavalcando le barricate predisposte al contenimento», affermano dal Dipartimento. Gli stessi portavoce della polizia hanno comunicato che non sono stati registrati danni né scontri durante la marcia. La folla si è dispersa intorno alla mezzanotte. La protesta è solo l’ultima a Rochester, una delle cittadine dello Stato più coinvolte in casi di cronaca legate agli abusi in divisa, come quello dello scorso febbraio, dove la polizia utilizzò lo spray urticante su una bambina di 9 anni durante un intervento per lite familiare.

L’iter legislativo e una riforma che manca

Dopo l’annuncio, il procuratore generale dello Stato di New York, Letitia James, ha affermato che «è stato fatto ogni tentativo per dimostrare i fatti, ma bisogna rispettare la decisione della Corte». La giudice ha promesso di continuare con l’iter di riforme per rendere più solide le leggi sull’uso della forza da parte della polizia, specie per di casi che coinvolgono cittadini con problemi di salute mentale. James ha rassicurato anche i cittadini affermando che «non appena il giudice lo autorizzerà, l’ufficio della Procura diffonderà le carte in modo che la famiglia Prude, la comunità di Rochester e le comunità di tutto il Paese non saranno più tenute all’oscuro».

«Siamo profondamente delusi dal fatto che gli agenti non dovranno affrontare accuse penali», hanno detto Ben Crump e Antonio Romanucci, i due legali che rappresentano la famiglia Prude. «Questa tragedia avrebbe potuto essere evitata se gli ufficiali fossero stati formati», proseguono in una nota, «ma è mancata anche quella decenza umana di base e il buon senso nel trattare il signor Prude con compassione, procurandogli le cure mediche di cui necessitava. Continueremo a difendere la giustizia nei tribunali civili mentre aspettiamo la riforma della polizia federale così che tali tragedie contro i cittadini neri finiscano una volta per tutte».

I poliziotti coinvolti

Intanto il capo della polizia di Rochester, Cynthia Herriot-Sullivan, ha confermato che gli agenti coinvolti nella storia rimarranno in congedo durante il periodo di investigazione. «Il mio cuore è rivolto verso la famiglia Prude», ha detto Herriot-Sullivan nella nota stampa rilasciata dal Dipartimento, «Voglio che la famiglia e la nostra comunità sappiano che ho accettato il ruolo che ricopi per rendere reale e sistematico un cambiamento che rimane ancora il mio obiettivo».

Il Rochester Police Locust Club, l’organo che rappresenta i sette agenti sospesi, non ha commentato l’indagine in corso. Solo Mattewh Rich, uno dei rappresentanti di gran parte dei poliziotti coinvolti, si è detto «rinfrancato dalla giusta decisione presa dalla Corte». Anche Michael Schiano, un altro legale di uno degli agenti al centro della vicenda, ha preso le distanze dalle dichiarazioni del procuratore federale e sostenuto che «i poliziotti hanno fatto ciò per cui sono stati addestrati».

Video: Twitter/@ashagony

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