Congo, il superstite italiano: «É stato tragico. Ora massima collaborazione per trovare i colpevoli»
Si sono tenuti questo pomeriggio a Sonnino, piccolo comune della provincia di Latina, i funerali di Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in Congo insieme all’ambasciatore Luca Attanasio. Per quest’ultimo, invece, a Limbiate (provincia di Monza e Brianza) è stata allestita la camera ardente dove si sono presentate centinaia di persone. «Luca è stato tradito da qualcuno vicino a noi, alla nostra famiglia. Quella mattina la sua era un’operazione che non implicava direttamente il suo lavoro di ambasciatore», ha detto la moglie dell’ambasciatore, Zakia Seddiki, al Messaggero. «Non avevo nessuna percezione del pericolo e come me, lui. Anche nell’ultima foto, con il carabiniere, si vedono sorridere», ha aggiunto.
L’indagine
Intanto le indagini proseguono senza sosta: gli inquirenti vogliono andare fino in fondo per scoprire tutta la verità. Cosa è accaduto quel giorno? «Non posso entrare nei dettagli dell’attacco ma siamo pronti a dare tutte le informazioni e stiamo lavorando con tutti gli inquirenti affinché chi ha perpetrato questo crimine venga assicurato alla giustizia», ha spiegato il vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam) in Congo, Rocco Leone, che è rimasto illeso nell’attacco in cui sono morti l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. Leone si trova ancora a Goma per collaborare alle indagini.
«L’esperienza che abbiamo vissuto lunedì è stata tragica e traumatica e non riesco a esprimere la profondità della tristezza che provo per le vite perse», ha detto. «La strada da Goma era considerata sicura per il viaggio al momento della missione, se ci fosse stato qualche dubbio sulla sicurezza avremmo preso altre misure. I protocolli sono stati seguiti», ha precisato, invece, il vicedirettore della comunicazione del Programma alimentare mondiale (Pam), Greg Barrow. «La nostra valutazione è stata che la strada fosse ‘verde’, sicura, e che non fosse necessaria una scorta armata o un veicolo blindato», ha proseguito.
Cosa dice la Farnesina
A dire che non c’è stato alcun problema di sicurezza è anche la Farnesina secondo cui le autorità italiane avevano assicurato ad Attanasio il rafforzamento della scorta quando è stato chiesto, ovvero nel periodo delle elezioni presidenziali e nazionali del 2018, perché «si svolgevano in un clima di grandi tensioni politiche e sociali». Le misure di sicurezza, al momento dell’attacco in cui sono stati uccisi l’ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci, «ricadevano nella responsabilità del Pam che aveva organizzato la missione nella regione di Goma e che aveva indicato che il percorso “era stato autorizzato senza scorta armata”». Intanto il Dipartimento per la Sicurezza Onu ha formalmente comunicato di avere avviato un’indagine insieme a Pam e la missione MONUSCO e che tale indagine dovrebbe concludersi il 9 marzo prossimo.
Foto in copertina: ANSA/RICKY GARE
Leggi anche:
- La moglie dell’ambasciatore Attanasio: «Qualcuno che conosceva lo ha tradito». Resta l’enigma della scorta
- Attacco in Congo, l’ambasciata italiana annunciò il viaggio di Attanasio a Goma: il documento che mette in difficoltà il governo congolese
- Agguato in Congo, i funerali di Stato di Attanasio e Iacovacci. Il cardinale: «Strappati alla vita da una violenza feroce» – Il video
- In Congo non è stata un’esecuzione, Attanasio e Iacovacci sono morti nello scontro a fuoco: il primo punto fermo dall’autopsia
- Un minuto di silenzio, poi il lungo applauso: la Camera ricorda Attanasio e Iacovacci – Il video
- Attacco in Congo, Di Maio alla Camera: «L’Onu apra un’inchiesta, ci aspettiamo risposte rapide»
- Attacco in Congo, le salme di Attanasio e di Iacovacci sono in Italia. I funerali dell’ambasciatore e del carabiniere giovedì a Roma
- Attacco in Congo, il cooperante italiano sopravvissuto «sta bene». Giallo sull’agguato: i ribelli negano ogni responsabilità
- Gli spari, la gente in fuga, le urla: ecco il momento dell’attacco al convoglio di Attanasio e Iacovacci in Congo – Il video
- Il capo missione di Msf in Congo: «Qui la violenza si annida ovunque e non c’è modo di fermarla» – Il colloquio
- Tra massacri e rapimenti nel Nord Kivu, chi sono le forze per la liberazione del Ruanda, principali sospettati dell’agguato a Luca Attanasio
- Ambasciatore ucciso in Congo, il ricordo di Diego Bianchi: «Una persona preparata e gentile. Mi mise in guardia su Goma»
- Attacco in Congo, il governo di Kinshasa accusa le Forze di Liberazione del Ruanda: «Il convoglio? Non sapevamo della sua presenza»
- «Attanasio e Iacovacci portati nella foresta e uccisi»: la ricostruzione delle autorità sull’attentato in Congo
- L’ascesa jihadista, i ribelli ruandesi, la guerra per le risorse: la polveriera della Repubblica Democratica del Congo
- «Attack on UN convoy in Congo»: l’uccisione dell’ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci sui media internazionali
- Chi era Vittorio Iacovacci, il carabiniere morto in Congo per difendere l’ambasciatore
- «Abbiamo il dovere di dare l’esempio»: il discorso di Luca Attanasio sulla sua vita da ambasciatore – Il video
- Chi era l’ambasciatore Luca Attanasio. L’impegno umanitario in Africa, e quella volta che lo andò a trovare Zoro