Scatta il cordone sanitario attorno a Brescia ma la Regione dimentica il comune più colpito dopo il capoluogo
«Sta chiamando il sindaco sbagliato, noi non siamo nel cordone sanitario». Massimo Vizzardi, sindaco di Chiari in provincia di Brescia, il paese più colpito dalla crescita dei contagi dopo il capoluogo, non sa spiegarsi perché Regione Lombardia non abbia inserito il suo comune nella lista di quelli in cui far partire i vaccini contro il Coronavirus in maniera prioritaria, allo scopo di formare una barriera contro l’espansione a Ovest della pandemia. Nelle ultime 24 ore Brescia ha registrato 108 nuovi positivi. Chiari è seconda nella provincia con 21. Con i suoi 19 mila abitanti, la cittadina è anche un hub per la somministrazione dei vaccini. Ospita la Asst della Franciacorta, ospedale di riferimento della zona, ma anche tanti altri servizi territoriali: dalle caserme delle forze dell’ordine all’Agenzia delle Entrate.
«Abbiamo un grosso afflusso di persone anche da altri comuni e siamo sensibili alla crescita dei contagi – sottolinea il sindaco – però ecco, nonostante tutto questo, ad oggi non siamo nella cintura sanitaria che invece comprende altri otto comuni a noi confinanti: Roccafranca, Rudiano, Urago, Pontoglio, Palazzolo, Capriolo, Paratico e Iseo». Come mai proprio Chiari non è stata coinvolta? «Non so che lettura dare, in base ai dati è abbastanza inspiegabile. Abbiamo i dati peggiori di tutta la zona dopo Brescia e siamo un punto di riferimento per tutto il territorio. Se Chiari viene lasciata scoperta, può essere colpita. E quindi può colpire a sua volta gli altri territori che fanno riferimento a noi».
A Chiari vaccini per gli anziani dei comuni limitrofi, non per i residenti
A Chiari vivono circa 4 mila over 60, di cui 1.400 over 80. «Capisco che sia impegnativo vaccinare tutte queste persone, ma penso anche che sia dovuto», continua il sindaco. «Sono convinto che questa decisione verrà rivista. Abbiamo scritto alla Regione e speriamo di essere inseriti nel cordone». Lo stesso commissario Guido Bertolaso, che ieri ha visitato Chiari, ha detto che «entro una settimana» le vaccinazioni partiranno in altri 24 comuni del Bresciano. Per il momento, tuttavia, l’unica risposta che il sindaco Vizzardi ha ricevuto dal Pirellone è la seguente: «Mi è stato detto che la questione è stata sottoposta agli assessorati competenti per una valutazione».
Il paradosso è che a Chiari il piano vaccinale lombardo è stato rimodulato «solo per quanto riguarda l’hub, non per quanto riguarda i cittadini». In altre parole, a Chiari vengono vaccinati gli anziani dei comuni limitrofi, ma non quelli che risiedono sul posto. «Non capisco perché», confessa Vizzardi, «a Chiari oggi ci sono 10 postazioni vaccinali e l’Asst della Franciacorta si sta organizzando per fare in media 10 vaccinazioni all’ora per ogni postazione. Dal 19 al 26 febbraio abbiamo avuto 120 nuovi positivi e il totale da inizio pandemia è di 958».
Il sindaco avrebbe voluto parlarne direttamente con il commissario Bertolaso, ma non ha potuto: «Dovevo incontrarlo ieri, poi però il dottor Bertolaso ha dovuto anticipare l’orario della sua visita e non essendone stato informato non l’ho incontrato. L’importante però è che sia venuto e che il sopralluogo sia andato bene. Immagino che avrà tanti impegni, ecco». A Chiari più di mille over 80 hanno aderito finora alla campagna vaccinale e attendono di essere chiamati. La speranza di Vizzardi è che Regione Lombardia «si convinca al più presto che qui vanno vaccinati anche i cittadini che hanno tra i 79 e i 60 anni».
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