Nigeria, rilasciati gli studenti e i prof rapiti 10 giorni fa. Ma il nuovo sequestro di 317 studentesse scuote ancora il Paese
In Nigeria ieri sono state rapite 317 giovani studentesse nella regione di Zamfara, al nord-ovest del Paese. Oggi invece dei gruppi armati hanno rilasciato una quarantina di persone – tra studenti, professori e membri delle loro famiglie – che erano stati sequestrati circa dieci giorni fa nel Government Science college (GSC), una scuola nel Paese. Durante il rapimento era morto anche uno studente. Non è ancora chiaro come e perché siano stati rilasciati ma è probabile che, come spesso accade in Nigeria, le autorità abbiano pagato un riscatto.
Dietro i rapimenti la possibile mano di Boko Haram
Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, ha ribadito in una dichiarazione che l’obiettivo principale del governo è «riportare tutti gli ostaggi a casa», aggiungendo che i governatori dei vari Stati devono non soltanto migliorare la sicurezza nelle scuole, ma anche porre fine alla pratica di pagare i riscatti «con macchine e con ricompense in denaro». Proprio la scorsa settimana i partiti politici delle opposizioni e diverse associazioni della società civile avevano richiesto al presidente di dichiarare lo stato di emergenza nel Paese. Dopo le proteste di diversi governatori a inizio mese Buhari aveva sostituito i quattro generali a capo dei rami dell’esercito, per segnare una discontinuità con il passato.
Nel frattempo vanno avanti le ricerche per ritrovare le studentesse scomparse venerdì e che probabilmente sono state portate in una foresta non lontana dalla città di Jangebe dove sono state rapite. Attualmente nessun gruppo ha rivendicato ufficialmente il rapimento – neppure Boko Haram, l’organizzazione terroristica di matrice islamica – a differenza di quanto era accaduto a dicembre quando erano state rapite 276 giovani studentesse. Ma, come scrive Bbc, il timore è che anche quest’ultima azione sia riconducibile all’organizzazione terroristica, a dimostrazione di quanto abbiano esteso la loro area di influenza, che solitamente era concentrata nel nord-est del Paese.
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