Dopo la festa e la rissa, ai Navigli a Milano arrivano le transenne: ultima domenica in giallo a numero chiuso
Transenne, ingressi numerati e accessi laterali chiusi. La Darsena di Milano stamattina si è svegliata così, con i primi provvedimenti decisi dal Comune dopo una serata da dimenticare. La folla che ieri si è ritrovata lungo la zona dei Navigli per un rave party ha totalmente ignorato le numerose raccomandazioni arrivate dallo stesso sindaco Beppe Sala prima dell’ultimo weekend in zona gialla della città. Da questa mattina sarà possibile accedere all’area entrando da piazza XXIV maggio, uscendo da piazzale Cantone.
Nel frattempo le forze dell’ordine stanno analizzando le immagini del rave per identificare i partecipanti e stabilire le sanzioni. Tra le reazioni contro i festaioli anche quella del Codacons che ha annunciato per domattina un esposto alla Procura della Repubblica di Milano. La richiesta è di un’inchiesta per concorso in epidemia colposa e reati contro la salute pubblica.
Party clandestino con rissa
Da domani, lunedì 1° marzo, la regione passerà in fascia arancione per via della rapida diffusione delle mutazioni di Covid 19 sul territorio. Ma quello che è successo nella serata di ieri 27 febbraio sembra non corrispondere affatto al massimo livello di allerta e attenzione chiesto ai cittadini. Più di 100 persone assembrate si sono riunite tra musica, balli e alcol. Come se l’assembramento non bastasse, poco prima delle 23, e quindi in pieno orario da coprifuoco, il rave clandestino è degenerato in una rissa tra una ventina di giovani. Sul posto sono subito intervenute le forze dell’ordine che hanno velocemente fatto sedare gli scontri. Secondo le testimonianze dei militari molti dei partecipanti alla festa erano sprovvisti di mascherina.
Le accuse contro i mancati controlli. Sala si difende
C’è chi si scaglia scontro i partecipanti e chi invece si rivolge alle decisioni politiche sulle strategie contenitive finora adottate. «La politica non può girare la testa dall’altra parte, queste cose vanno vietate» commenta invece il vicepresidente dei Deputati del Partito Democratico. A rispondere è il sindaco Beppe Sala.
Tramite un post su Facebook il primo cittadino di Milano spiega il piano di controlli messo in atto per la città e si difende: «Le forze dell’ordine, tra quelle coordinate dalla Questura e quelle del Comune, erano pari a circa 200 unità. E, che piaccia o no, di più non si poteva metterne, perché la città è grande e va gestita nella sua interezza. Avrei potuto chiudere la Darsena. Ma secondo voi, chi stava in giro sarebbe stato a casa o sarebbe andato da qualche altra parte?». Sulla questione del cambio di fascia Sala ha continuato: «Ci lamentavamo quando il Governo precedente decideva dalla sera alla mattina il cambio di colore, ora che la decisione viene comunicata tre giorni prima vedete tutti cosa succede».
February 27, 2021
February 28, 2021
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