Verso la gestione della pandemia a Franco Gabrielli. Bocciata l’ipotesi Bertolaso sui vaccini a chi lavora: l’ordine per età non cambia
Il governo prova ad accelerare nel tentativo di presentare a breve un nuovo piano per la somministrazione dei vaccini contro il Coronavirus. A oggi, in Italia sono state somministrate 4.283.925 dosi. Ma le persone immunizzate, e che quindi hanno ricevuto anche il richiamo, sono solo 1.398.786. Come anticipato nei giorni scorsi, il piano del premier Mario Draghi punta a inoculare il numero maggiore di dosi, puntando, come nel Regno Unito, su una strategia monodose per arrivare a 600 mila dosi al giorno. Nessun cambio in corsa sull’ordine di priorità stabilito finora.
Il criterio dell’età resta quello da seguire per la campagna, andando avanti quindi con gli over 70 dopo i più anziani. Non trova spazio l’ipotesi del consulente della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, che nei giorni scorsi aveva suggerito di privilegiare le persone in età lavorativa anziché i pensionati. Prosegue ovviamente fino a esaurimento delle liste la campagna sulle categorie a cui è stata data priorità, cioè forze dell’ordine e insegnanti. Una scelta di fatto obbligata, considerando che il vaccino AstraZeneca viene somministrato fino ai 65 anni.
La strategia monodose già in corso
L’obiettivo del governo Draghi sarebbe quello di arrivare ad almeno 12-13 milioni di dosi somministrate entro fine marzo, spingendo sulla somministrazione della prima dose a più persone e allungando il più possibile i tempi per il richiamo. Una strategia che nella pratica sta già avanzando in questo senso, visto che per AstraZeneca il tempo ideale per la seconda dose è fissato a 12 settimane. E considerando che le prime iniezioni sono state fatte nei primi giorni di febbraio, i richiami arriveranno almeno fra due mesi.
L’accelerazione sperata dal governo si basa sul coinvolgimento anche dei 300 mila volontari della Protezione civile, da poco affidata a Fabrizio Curcio che prende il posto di Angelo Borrelli. In questo quadro si riduce il peso del commissario straordinario Domenico Arcuri sul piano vaccinale, che secondo il Corriere della Sera sarà gestito da Franco Gabrielli, fresco di nomina a sottosegretario della Presidenza del Consiglio con la delega ai Servizi segreti.
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