Vaccini, 4 milioni e 300mila somministrazioni. L’Aifa: «Un’unica dose a 6 mesi dalla guarigione per chi ha contratto il Covid»
A due mesi esatti dall’inizio della campagna vaccinale, sono state somministrate in tutto 4.354.008 dosi su un totale di 6.293.860 vaccini distribuiti alle regioni italiane. Ma sono solo 1.411.663 le persone che hanno completato il ciclo con il richiamo e che dunque possono dirsi protette dal Coronavirus. La fascia d’età che ha ricevuto più dosi di siero è quella che va dai 50-59 anni, seguita da quella 40-49 anni e da quella 80-89 anni. Tra loro, ci sono 2.690.245 donne e 1.663.763 uomini.
Tra le categorie che hanno diritto in via prioritaria ad accedere al farmaco anti-Covid, le somministrazioni sono state così distribuite: 2.341.003 dosì sono andate agli operatori sanitari e sociosanitari, 739.705 al personale non sanitario, 400.404 agli ospiti di strutture residenziali, 639.914 agli over ottanta, 65.518 alle forze armate, 167.464 al personale scolastico. Tra le regioni più virtuose troviamo ancora il Piemonte, la Toscana e la Valle d’Aosta.
Stando all’ultimo report diffuso dal governo sulla campagna vaccinale, il siero di Pfizer/Biontech è stato somministrato 4.537.260 volte, quello di Astrazeneca 1.512.000, e quello di Moderna 244.600 volte. Proprio con Moderna la Commissione europea ha firmato nelle ultime ore un secondo contratto per la fornitura di altre 300 milioni di dosi del vaccino, come ha annunciato la commissaria Ue per la salute Stella Kyriakides.
Intanto, dall’Agenzia italiana del farmaco arriva una nuova indicazione a proposito dei soggetti che hanno già contratto il Covid. L’Aifa suggerisce una somministrazione in un’unica dose del vaccino, senza alcun richiamo, da effettuarsi dopo sei mesi dalla guarigione dal Covid-19. A questo punto però il parere dell’Aifa dovrebbe essere recepito in una nuova circolare da parte del ministero della Salute nei prossimi giorni.
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