Coronavirus, in Emilia-Romagna impennata di contagi a scuola. Bologna passa in zona rossa da giovedì
Come la Lombardia, dove oltre 50 Comuni entreranno in zona arancione scuro, anche l’Emilia-Romagna corre ai ripari per cercare di arginare i casi di Coronavirus. Con l’ultima ordinanza firmata dal presidente di Regione Stefano Bonaccini, l’intera Regione si è colorata di arancione scuro, con Forlì unica eccezione. Ma Bologna si tingerà di rosso a partire da giovedì e fino al 21 marzo, come ha annunciato il sindaco Virginio Merola nel primo pomeriggio. Resteranno quindi chiuse tutte le attività commerciali non essenziali, oltre ai nidi e alle scuole per l’infanzia. L’incidenza dei casi nell’ultima settimana di febbraio nella provincia ha superato i 400 contagi, con 13 Comuni sopra i 500 casi.
«A nome dei sindaci di tutta la Città metropolitana chiedo al governo di accelerare il piano di vaccinazione in tutti i modi possibili e di prevedere adeguate integrazioni economiche per le attività coinvolte dal provvedimento di zona rossa che adotterà la nostra Regione, così come i congedi parentali anche retroattivi per i genitori», ha detto il primo cittadino nell’annunciare che tutta la provincia di Bologna sarà zona rossa dal giovedì. Anche Modena rischia la zona rossa. Il livello di allerta è molto alto, come ha ammesso in mattinata lo stesso Bonaccini. «Siamo in un momento molto duro, molto complicato. La crescita dei contagi in Emilia-Romagna e un po’ nella gran parte del Paese ci vede costretti ancora una volta ad appuntamenti purtroppo a porte chiuse».
I dati del contagio nelle scuole
Ieri la Regione – attualmente terza in Italia per numero di persone positive al virus dopo la Campania e la Lombardia – ha registrato 2.597 positivi su 12.463 tamponi e 23 decessi. Nella settimana dal 22 al 28 i contagi erano stati 346 su 100mila abitanti. Per vedere un incremento così alto in settimana bisogna tornare a fine novembre. Ieri Bologna ha registrato un record di casi: +768, seguita da Modena (+533) e Reggio-Emilia (+181).
Ma è anche il numero dei contagi nelle scuole che preoccupa: mai così tanti come nel mese di febbraio. Dagli asili nido alle superiori sono 6.080 tra bambini, ragazzi, insegnanti e personale ad aver contratto il Sars-Cov2. Un aumento del 70% rispetto a gennaio. Inoltre, nelle ultime due settimane del mese, dal 15 al 21 e dal 22 al 28 febbraio, c’è un’incidenza superiore ai 350 casi ogni 100mila persone per tutte le fasce d’età dai 6 ai 18 anni, mentre tra i bambini fino ai 5 anni l’incidenza è vicina ai 250 casi.
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