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Il monologo commosso di Elodie: «Ho abbattuto un muro: e ogni volta che l’ho fatto sono successe cose belle» – Il video

04 Marzo 2021 - 02:06 Luca Covino
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La cantante romana ripercorre il passato in periferia e omaggia la "Tigre di Cremona" insieme alla prima band con cui ha lanciato la sua carriera

«L’altezza è un punto di vista, bisogna solo avere coraggio: io ho abbattuto un muro e quando l’ho fatto sono successe sempre cose belle». Nel monologo finale della seconda serata del Festival di Sanremo, Elodie si racconta ed emoziona, raccontando le difficoltà di emergere da una periferia.

Vengo da una borgata di Roma. Una realtà onesta, crudele, ma anche straordinaria dove non c’è l’acqua calda, non si arriva a fine mese e le persone sono demoralizzate. Come lo ero io. Ho sempre voluto fare questo mestiere», ha proseguito la cantante, «ma sembrava un sogno troppo grande per una bambina che non si sentiva all’altezza. E mi accorsi che non avevo neppure gli strumenti: non ho finito il liceo, non ho preso la patente, né studiato canto. Ho sbagliato, ma in certi contesti è difficile concentrarsi su cosa puoi fare di te. Si sopravvivi ed è più difficile coltivare i propri sogni: devi lavorare di più degli altri per avere quello che dovresti già avere. A 20 anni avevo già deciso di non cantare più, avevo deciso di non fare più niente. Poi sono stata fortunata perché è arrivato un incontro, ho conosciuto un pianista jazz, Mauro Tre.

«Grazie per avermi dato una possibilità», ha quindi concluso Elodie, ringraziando il musicista che l’ha aiutata. Quindi l’esibizione con Tre e la band con cui ha iniziato la sua carriera sulle note del brano “Mai Così” di Mina.

Video: Rai

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