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La bozza del decreto Sostegno: per le partite Iva fino a 150 mila euro di contributi

05 Marzo 2021 - 15:24 Redazione
Stanziamento di oltre 2 miliardi per vaccini e farmaci dedicati alla cura del Covid-19. Più risorse per gli enti locali. Sospesi fino al 30 aprile i versamenti per le cartelle esattoriali

Dai vaccini al rifinanziamento del reddito di cittadinanza, passando per i contributi alle partita Iva e lo stop alle cartelle esattoriali fino al 30 aprile. La bozza preliminare del decreto Sostegno, ancora in via di definizione, si compone di 26 articoli. Ecco i principali provvedimenti allo studio del governo Draghi.

Per vaccini e farmaci anti-Covid stanziamento di 2 miliardi

Per vaccini e farmaci dedicati alla cura del Coronavirus, il decreto stanzia 2,1 miliardi. Più in dettaglio 1,4 miliardi saranno destinati ai vaccini e 700 milioni a farmaci, Remdesivir e monoclonali (rispettivamente 300 e 400 milioni di euro). Vengono inoltre stanziati 345 milioni per il coinvolgimento dei medici di famiglia nella campagna vaccinale e 51,6 milioni per prorogare fino al 31 marzo i Covid Hospital.

I contributi a fondo perduto per le partite Iva

Tre le novità principali, nuovi contributi a fondo perduto per tutti i titolari di partita Iva con ricavi non superiori a 5 milioni di euro e perdite di almeno il 33%. I contributi vanno da un minimo di mille a un massimo di 150 mila euro. L’ammontare è calcolato in base alla differenza tra il fatturato di gennaio e febbraio 2021 con quello di gennaio e febbraio 2019, applicando tre percentuali: 20% per le imprese con ricavi o compensi nel periodo di imposta 2019 non superiori a 400 mila euro; 15% per quelle con ricavi fino a 1 milione; 10% fino a 5 milioni.

Sanatoria fiscale per le imprese in difficoltà

Potrebbe arrivare anche una sanatoria fiscale per le imprese che nel 2020 hanno registrato un calo del fatturato del 33% rispetto al 2019. La misura consiste nell’abbattimento di sanzioni e interessi richiesti con le comunicazioni di irregolarità sulle dichiarazioni relative ai periodi di imposta 2017 e 2018. In caso di adesione, è previsto il versamento secondo le ordinarie modalità di riscossione delle somme dovute in seguito a controlli automatici.

Risorse aggiuntive per gli enti locali

Arrivano anche risorse aggiuntive per gli enti locali. La bozza del decreto stanzia 1 miliardo in più per l’esercizio delle funzioni degli enti locali e 600 milioni per le autonomie speciali. Una mano alle Regioni arriva anche sul fronte del trasporto pubblico, per cui si prevede un finanziamento di 800 milioni. Mentre ai Comuni vanno altri 250 milioni per il ristoro parziale delle mancate entrate della tassa di soggiorno e del contributo di sbarco.

Stop alle cartelle esattoriali fino al 30 aprile

La bozza del decreto sancisce che i versamenti legati alle cartelle esattoriali sono sospesi fino al 30 aprile. Ma riparte la macchina della riscossione con la notifica dei nuovi atti. Le scadenze sospese andranno saldate «entro il 60esimo giorno» dal termine della sospensione. Nella bozza si prevede anche la modifica delle scadenze per le rate della rottamazione e del saldo e stralcio. Le rate saltate finora e relative al 2020 andranno saldate entro il 31 luglio, quelle relative al 2021 (febbraio, marzo, maggio e luglio) entro il 30 novembre.

Possibile stralcio di tutte le cartelle ricevute tra il 2000 e il 2015

Nel decreto potrebbe rientrare anche lo stralcio delle cartelle ricevute tra il 2000 e il 2015. Nella bozza la misura compare, senza però che venga specificato l’importo delle cartelle in questione. Nella relazione tecnica sono elencate 6 ipotesi: fino a 3 mila euro, con un costo per lo Stato pari a 730 milioni; 5 mila euro, con un costo di 930 milioni; 10 mila euro, con un costo di 1,5 miliardi; 30 mila euro, con un aggravio di circa 2 miliardi; 50 mila euro, con un aggravio di 2,3 miliardi. Infine, in caso di cancellazione di tutte le cartelle tra il 2000 e il 2015, il costo per lo Stato si aggirerebbe sui 3,7 miliardi.

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