Coronavirus, il Cts chiede scuole chiuse e restrizioni più dure. Nel Lazio arriva il certificato vaccinale
ITALIA
Cts: «La situazione attuale richiede lockdown duro e la chiusura delle scuole»
Continua a mostrarsi preoccupato il Comito tecnico scientifico, che, dopo un’iniziale presa di distanza, si allinea alle posizioni del Consigliere del ministero della Salute Walter Ricciardi. Secondo gli esperti, la situazione Coronavirus in Italia è tanto seria che sarebbe il caso di tornare a pensare a un confinamento più duro in tutto il Paese. In alternativa, si potrebbe pensare di far scattare automaticamente la zona rossa nei territori in cui si superano i 250 contagi per 100 mila abitanti (possibilità che al momento è affidata all’arbitrarietà dei presidenti di Regione). Accanto a questo, il Cts si è espresso anche sulla scuola: la didattica in presenza va sospesa per evitare il diffondersi dei contagi.
Stamattina, 6 marzo, si sono riuniti anche i membri del Comitato operativo della Protezione Civile, convocato dal capo Dipartimento Fabrizio Curcio e dal nuovo Commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. Durante il tavolo è emersa la necessità di potenziare la capacità di risposta dei singoli territori all’epidemia: i nodi da sciogliere sono la logistica dei vaccini – e quindi il miglioramento della macchina di distribuzione – e la velocità delle somministrazioni. «Bisogna rafforzare in ogni regione i tavoli di coordinamento tra referenti sanitari e di protezione civile», si legge in una nota.
Lazio, in arrivo il certificato vaccinale
In occasione dell’inaugurazione del nuovo hub per i vaccini anti Covid alla Stazione Termini di Roma, l’assessore alla Sanità della regione Lazio Alessio D’Amato ha annunciato l’arrivo di un certificato vaccinale. «A metà del mese di marzo – ha dichiarato – tutti i cittadini vaccinati, che a oggi sono circa mezzo milione, potranno scaricare online il certificato vaccinale». Il foglio si potrà scaricare online dal fascicolo sanitario elettronico di ogni residente. Si tratterà di un certificato in doppia lingua, nel quale verrà segnalata la doppia somministrazione e l’attestazione a firma autenticata tramite la tecnologia QRcode.
Frosinone in zona rossa
La Regione Lazio è in zona gialla ma la provincia di Frosinone scivolerà in rossa a partire da lunedì 8 marzo. A darne notizia è l’assessore alla sanità regionale D’Amato, che ha annunciato di avere già pronta l’ordinanza. Stop invece al periodo di restrizioni in vigore nei comuni di Colleferro (Rm), Carpineto (Fr) e Roccagorga (Lt). Già a partire dal 1 marzo, quando l’area comunale e provinciale era in zona arancione, il sindaco Nicola Ottaviani aveva disposto la chiusura di tutte le scuole e il ritorno alla didattica a distanza.
OMS
L’avvertimento di Myke Ryan: «Pensiamo di aver superato tutto questo. Non lo siamo»
L’inizio della campagna vaccinale, ormai avviatia in molti Paesi, potrebbe rischiare di favorire un allentamento delle misure di prevenzione per il Covid. È questa la paura di Myke Ryan, il direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell’Oms. «Pensiamo di aver superato tutto questo. Non lo siamo», ha spiegato. E ha aggiunto: «I Paesi andranno verso la terza e la quarta ondata se non stiamo attenti».
A preoccupare Ryan è soprattutto quello che sta succendendo in Brasile, travolto dalla nuova variante del Covid identificata proprio in questo Stato. Intanto, guardando la pandemia da un punto di vista globale, dopo sei settimane che si registrava una tendenza al ribasso negli ultimi sette giorni siamo arrivati a un aumento dei casi. «L’arrivo dei vaccini – spiega Ryan – è un momento di grande speranza ma è anche potenzialmente un momento in cui perdiamo la concentrazione».
SERBIA
Il premier Vucic esulta per il vaccino cinese: «Sono fiero della Serbia»
Il russo Sputnik V, il Pfizer-BioNTech, l’AstraZeneca e il Sinopharm prodotto dalla Cina. In Serbia si possono trovare tutti i principali vaccini prodotti in questi mesi per sconfiggere l’epidemia di Coronavirus. Ieri sera è arrivato a Belgrado un nuovo lotto da 500 mila dosi del vaccino cinese Sinopharm. Una consegna per cui il premier Aleksandar Vucic ha ringraziato Xi Jinping. Con questo sistema delle 13.350.000 dosi ordinate dalla Serbia fino a questo momento ne sono arrivate 2.620.000. Visto l’assortimento di vaccini, nel momento della prenotazione i cittadini possono scegliere anche quale preferiscono utilizzare.
Immagine di copertina: ANSA/FILIPPO VENEZIA
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