L’ipotesi lockdown di tre settimane per spingere i vaccini, la stretta del governo Draghi: coprifuoco anticipato, zona rossa nei weekend e stop alle scuole
Potrebbe arrivare già entro la fine di questa settimana una nuova stretta sulle misure anti Covid a pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm lo scorso 6 marzo. La velocità con cui cambia il quadro epidemiologico per via delle varianti Covid impone al governo Draghi tempi serrati in cui valutare se non sia necessario replicare per il periodo prima di Pasqua lo stesso schema usato per dicembre scorso, a cominciare da un quadro più uniforme di restrizioni a livello nazionale, come richiesto da diversi esperti e ribadito oggi dai principali quotidiani, così da dare fiato agli ospedali e più spazi di manovra per la campagna di vaccinazione.
L’idea alla base della strategia del ministero della Salute prevede ancora una volta l’ambizione di chiudere oggi per un breve periodo per riaprire domani con più tranquillità. Una promessa che rischia di scontrarsi con la disillusione degli italiani, che quel messaggio lo sentono ripetere ormai da mesi, se le chiusure non porteranno alla fine a risultati più tangibili.
Le ipotesi sulle chiusure
Nella larga maggioranza di governo trovare l’equilibrio tra rigoristi e aperturisti non sarà più semplice che in passato, ora che per esempio il fronte di chi respinge un’ipotesi di lockdown nazionale si è allargato da Italia Viva ai partiti di centrodestra. Per il prossimo venerdì, le previsioni sul monitoraggio settimanale potrebbero portare altre regioni in zona rossa, ma anche questo potrebbe non bastare a contenere i contagi per aumentare il passo delle vaccinazioni. Per questo il compromesso sulle nuove misure dovrebbe riguardare tre punti chiave:
- lockdown nazionale nei weekend;
- coprifuoco anticipato alle 20;
- chiusura dei negozi nelle zone in cui sono chiuse anche le scuole.
Crescono però i dubbi sui criteri finora usati e che saranno ridiscussi nelle prossime ore nei diversi incontri tra esperti, governo e rappresentanti di Regioni e Comuni. A cominciare da quello dei 250 contagi ogni 100 mila abitanti, usato oggi per chiudere le scuole, ma che rischia di disincentivare lo svolgimento dei tamponi da parte delle Regioni, come avvertono gli stessi governatori. Cresce quindi anche l’ipotesi di una stretta uniforme da applicare entro la fine di aprile, quindi un lockdown nazionale di tre settimane, con l’inevitabile chiusura totale di tutte le scuole.
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