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Mattarella per la Giornata delle donne: «Femminicidio fenomeno impressionante. Il rispetto parta dal linguaggio» – Il video

08 Marzo 2021 - 13:26 Luca Covino
Nel suo discorso al Quirinale, il presidente della Repubblica ha ricordato le donne uccise nei primi mesi dell'anno, ribadendo la necessità di maggiore inclusione professionale e sociale

«Sharon, Vittoria, Roberta, Teodora, Sonia, Piera, Julieta, Lidia, Chiara, Deborah, Rossella: sono state uccise 11 donne in Italia nei primi due mesi di questo anno». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella apre il suo discorso al Quirinale, in occasione della Giornata internazionale delle donne, ricordando i nomi delle donne uccise nella prima parte del 2021. «Queste donne state uccise per mano di chi aveva fatto credere di amarle, distorcendo il valore affettivo in odio mortale. Rispetto significa riconoscere all’altra persona la stessa dignità che ognuno riconosce a sé stesso», ha detto Mattarella, sottolineando l’andamento «impressionante» di un fenomeno che «scuote e interroga le nostre coscienze».

La parità di diritti sul lavoro

Il presidente ha quindi affrontato il tema della parità professionale e dei diritti civili. «Le disparità economiche e le differenze sono figlie di una mentalità dura a scomparire, anche nei luoghi e nelle persone più insospettabile. Calo demografico e carenza di occupazione femminile», ha concluso Mattarella, «sono alla base del rallentamento della crescita economica. Va ricordato che dove cresce il lavoro e la buona occupazione femminile anche la natalità è più elevata e i giovani ricevono migliori aspettative: sostegno alla famiglia e alla maternità, concilio dei tempi di lavoro e di cura, sono alcuni degli elementi cruciali per la crescita del nostro Paese».

Il rispetto anche nel linguaggio

Mattarella ha concentrato la parte finale del suo intervento sull’importanza delle parole e del linguaggio. «Il rispetto verso le donne conosce molte declinazioni», ha dichiarato il presidente, «Dobbiamo respingere le parole di supponenza, quando non di odio o di disprezzo verso le donne. Parole che generano e alimentano stereotipi e pregiudizi ottusi e selvaggi, determinando atteggiamenti e comportamenti inaccettabili».

Video: Vista/Alexander Jakhnagiev

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