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Coronavirus, l’allarme di Gimbe sulle terapie intensive: nelle ultime tre settimane +66% di ingressi

11 Marzo 2021 - 12:14 Redazione
Pubblicato il monitoraggio della settimana appena trascorsa. Reparti sotto pressione in undici Regioni

La Fondazione Gimbe ha pubblicato un nuovo monitoraggio della situazione Coronavirus in Italia. Nella settimana dal 3 al 9 marzo c’è stato un complessivo peggioramento del quadro epidemiologico e un affollamento allarmante degli ospedali. Per quanto riguarda i positivi, rispetto alla settimana precedente c’è stato un aumento di casi ogni 100 mila abitanti in 15 Regioni. In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si sono registrati questi aumenti:

  • Decessi: 2.191 (+12,9%)
  • Terapia intensiva: +429 (+18,4%)
  • Ricoverati con sintomi: +2.823 (+14,4%)
  • Isolamento domiciliare: +44.635 (10,9%)
  • Nuovi casi: 145.659 (+18,2%)
  • Casi attualmente positivi: +47.887 (+11,1%)

Come spiegato dallo stesso presidente Nino Cartabellotta, «da tre settimane consecutive si registra il progressivo incremento dei nuovi casi con inversione di tendenza di tutte le curve, che conferma l’inizio della terza ondata».

Allerta negli ospedali

Monitoraggio Fondazione Gimbe

Stando ai dati, si vede come l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid ha superato in 7 Regioni la soglia del 40%, con una media complessiva che si attesta al 35%. Anche le terapie intensive, la cui occupazione a livello nazionale oltrepassa la soglia di allerta (fissata al 30%) attestandosi al 31%, risultano sotto pressione in ben 11 Regioni. «A preoccupare particolarmente è anche il trend in continua ascesa dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva», spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe. «In sole 3 settimane la media mobile a 7 giorni è aumentata del 66%, passando da 134 a 223». Le regioni che riportano più complicazioni da questo punto di vista (e cioè con tasso di occupazione maggiore del 40%) sono Molise (67%), Umbria (57%), P.A. Trento (54%), Marche (44%), Lombardia (43%), Abruzzo (40%), Emilia-Romagna (40%).

Immagine di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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