Categorie di priorità e dosi sul lavoro: ecco la bozza integrale del nuovo piano vaccini – Il documento
Da ora in poi il piano vaccinale italiano potrebbe procedere solo per criteri anagrafici. La bozza del documento trapelata dal governo sulla strategia anti Covid da adottare, delinea 5 categorie che, dopo over 80, docenti e forze dell’ordine finora scelti per la somministrazione, avranno la priorità.
- Categoria 1: soggetti ad elevata fragilità
- Categoria 2: Persone di età compresa tra 70 e 79 anni
- Categoria 3: Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni
- Categoria 4: Persone con comorbilità di età inferiore ai 60 anni ma senza la gravità riconosciute alle persone estremamente vulnerabili
- Categoria 5: Resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni
Chi sono gli «altamente vulnerabili»
La proposta di aggiornamento delle categorie e dell’ordine di priorità di vaccinazioni è stato elaborato dal Ministero della Salute insieme al Commissario per l’emergenza Figliuolo, ad Aifa, Iss e Agenas. Secondo questa nuova strategia le categorie professionali scomparirebbero, in primis quelle legate ai servizi essenziali. Addetti all’igiene urbana piuttosto che assistenti sociali o funzionari del terzo settore non rientreranno nelle categorie prioritarie, per lasciare il posto ai soggetti definiti «altamente vulnerabili». Rientrano in questa classificazione tutte le persone con patologie particolarmente critiche soprattutto perché correlate al tasso di letalità associata a Covid-19. Queste le seguenti malattie considerate prioritarie dalla bozza del governo e che dovranno ricevere il farmaco Pfizer o Moderna:
- Malattie respiratorie
- Malattie cardiocircolatorie
- Malattie neurologiche
- Diabete
- Fibrosi cistica
- Malattie autoimmuni
- Patologie renali
- Malattie epatiche
- Grave obesità
- HIV
- Trapianti di organo
- Sindrome di Down
Appartengono alla categoria degli estremamente fragili anche tutti i casi di disabilità gravi sul piano «fisico, intellettivo, psichico e sensoriale». Insieme a loro avranno la priorità anche i familiari e i caregiver che forniscono un’assistenza continuativa ai pazienti in forma gratuita o a contratto.
Dai più anziani ai più giovani
Garantita la copertura agli estremamente fragili il piano vaccinale potrebbe proseguire con l’unico criterio anagrafico in ordine decrescente. La fascia dai 79 ai 70 anni sarà quella con cui si procederà per la vaccinazione di massa, per poi proseguire con la categoria 69-60. A quel punto sarebbe il turno dei soggetti fragili under 60 con una priorità di fatto slittata, per poi finire con il resto della popolazione.
Vaccinazioni sui posti di lavoro
Secondo la bozza diffusa, sarà possibile, «qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano», somministrare il farmaco anti Covid anche all’interno dei posti di lavoro. Le Asl saranno aiutate dunque da hub aziendali che procederanno alle somministrazioni a prescindere dall’età. La vaccinazione verrà eseguita in sede con il coinvolgimento dei medici aziendali: soluzione a cui il governo starebbe pensando per accelerare ulteriormente il ritmo delle somministrazioni.
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