Covid, Crisanti: «Le zone rosse siano accompagnate da un’accelerazione delle vaccinazioni. Prudenza fino al 30%-40% di immunizzati» – Il video
«Le nuove misure restrittive anti-Covid sono realistiche, la variante inglese non va sottovalutata. Sono una serie di misure che vanno nella direzione giusta. Per combattere il virus ci vuole tempestività». A parlare è Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, ospite di Un Giorno da Pecora a Rai Radio1. La zona rossa, che scatterà da lunedì in gran parte d’Italia, «sarà come lo scorso Natale, ma poi si dovranno adattare ad eventuali aumenti delle varianti. Spero che questo periodo di zona rossa sia accompagnato da una vaccinazione più di massa rispetto a quella fatta finora».
La vicenda AstraZeneca
Insomma, come dichiarato dal direttore del laboratorio di Virologia molecolare all’Istituto di Genetica molecolare del Cnr di Pavia Giovanni Maga a Open, bisogna fare in fretta. Sì al lockdown (o alle zone rosse) ma solo se accompagnate da un’accelerazione della campagna vaccinale. Intanto basteranno le misure restrittive per qualche settimana o servirà prolungare fino a dopo Pasqua? «Terrei un atteggiamento prudente fino ad arrivare alla vaccinazione del 30-40 per cento degli italiani», spiega Crisanti. In merito alla vicenda AstraZeneca – quindi al ritiro di un lotto del vaccino dopo la morte sospetta di due uomini in Sicilia – dichiara: «I numeri mondiali ci dicono che il vaccino è sicuro ma è bene fare tutti i controlli laddove è necessario».
Consigli per evitare di contrarre il virus
Infine, Crisanti snocciola alcuni consigli pratici su come evitare di contrarre il virus con gesti semplici ma pericolosi. «Sulle superfici il virus può rimanere una giornata o due, e questo può essere un incentivo ad utilizzare le carte di credito» per il pagamento nei negozi o al supermercato, al posto dei contanti. Ma anche le carte di credito vengono poi maneggiate da altre persone: «Si, è vero, io però, ad esempio, quando torno a casa la disinfetto sempre».
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