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Un 60enne guarito dal Covid stampa 10 mila opuscoli informativi per i concittadini di Empoli: «Vi racconto cosa ho imparato»

13 Marzo 2021 - 16:09 Giada Giorgi
L'obiettivo è quello di aiutare «tutti coloro che stanno affrontando la mia stessa esperienza. Io ce l'ho fatta ma ricordo bene il senso di smarrimento», racconta Gian Luca Borsellini. Il Comune di Empoli ha patrocinato il progetto

Diecimila brochure informative per spiegare alle persone come e perché lottare contro il Covid-19. Dopo 21 giorni di ricovero e una battaglia vinta contro il virus, Gian Luca Borsellini, imprenditore toscano di 60 anni, ha deciso di condividere con gli altri la sua dura esperienza. E così dopo essere stato dimesso dall’ospedale San Giuseppe di Empoli, l’uomo ha stampato in proprio migliaia di opuscoli informativi facendosi aiutare dal direttore di medicina interna Luca Masotti e dal giovane nipote vignettista Damiano Salvatori. Un modo di reagire ai difficili giorni vissuti che ha colpito anche lo stesso Comune di Empoli: l’amministrazione ha deciso di patrocinare l’iniziativa e già nei prossimi giorni aiuterà nella distribuzione delle prime brochure.

«Per fortuna ce l’ho fatta», ha spiegato Borsellini, «quando sono uscito dal ricovero ho pensato a cosa avevo imparato e quanto potessi fare per le persone che stavano continuando a soffrire e per i loro familiari». L’uomo, ora negativizzatosi al virus, racconta del completo senso di smarrimento provato nei giorni della malattia. Per questo «era importante far capire cosa bisogna fare», ha continuato a spiegare.

Gli opuscoli consegnati al Comune saranno presto diffusi nelle farmacie, negli studi medici, negli ospedali e nelle sedi della Caritas. All’interno 5 pagine di informazioni sui possibili sintomi a cui prestare attenzione, sui passi da compiere per informare l’autorità sanitaria e i contatti stretti, sulle misure preventive per evitare una possibile polmonite. «Almeno due volte al giorno e dopo una piccola attività fisica, bisogna monitorare l’ossigeno nel sangue con il saturimetro», spiega Borsellini nel suo opuscolo, «se il valore di SpO2 scende sotto il 92-90%, chiedere al proprio medico una visita domiciliare della Usca».

Le indicazioni più o meno tecniche sono tutte descritte dal punto di vista del paziente, che spiega in questo modo anche la differenza tra essere “negativo” o “negativizzato” e i tempi di rientro al lavoro dopo la guarigione. «Per me è stato fondamentale sapere e conoscere quello che mi stava succedendo per affrontare il tutto con consapevolezza», spiega ancora Borsellini, ribadendo l’obiettivo di far sentire meno soli «tutti quelli che stanno affrontando o rischiano di vivere la mia stessa esperienza».

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