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Letta eletto nuovo segretario del Pd: «Servono anima e cacciavite per i problemi. Puntiamo su giovani, donne e lavoro. Parliamo anche al M5s di Conte e a Renzi»

14 Marzo 2021 - 13:07 Redazione
La proclamazione con 860 favorevoli, due contrari e quattro astenuti. L'intervento in assemblea: «La liberazione dal Covid avverrà grazie alla scienza e alla cooperazione». Sì al voto ai 16enni e allo ius soli

Enrico Letta è stato eletto nuovo segretario del Pd – l’ottavo nella storia del partito – da candidato unico con 860 voti favorevoli, due contrari e quattro astenuti. «L’emozione non manca a salire di nuovo al Nazareno, più di sette anni dopo», aveva scritto su Twitter l’ex premier prima di recarsi in assemblea. Poi, parlando a tutti i presenti collegati in video-conferenza, ha delineato la sua strategia per il futuro, fondata su «anima e cacciavite»: gli ideali da una parte, la soluzione dei problemi concreti dall’altra.

Il 2020 è stato l’anno più buio della nostra storia repubblicana. Contiamo 100 mila morti ed è scesa la speranza di vita. Il mio pensiero va al personale sanitario, ma voglio anche pensare a quel mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro: guardiamo a loro per trovare delle soluzioni. Arriviamo da un periodo terribile, ma con tanti segnali di speranza, come il patto generazionale tra giovani e anziani, con i sacrifici degli uni per la salute degli altri. Siamo vicini alla liberazione, fino all’estate però ci aspettano un periodo durissimo e nuovi lutti. La salute resta la sfida principale. La liberazione avverrà grazie alla scienza e alla cooperazione. Noi dobbiamo essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo e radicali nei comportamenti. Io sono uno che crede nelle coalizioni: siamo un motore del governo Draghi, ma poi ci saranno le elezioni e noi dobbiamo costruire un nuovo centro-sinistra su iniziativa e leadership del Pd. L’incontro con il M5s, che sarà guidato da Giuseppe Conte, lo dobbiamo fare. Parlerò con tutti coloro che sono interessati a un dialogo: Speranza, Bonino, Calenda, Renzi, Bonelli, Fratoianni e tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società. Ai gruppi parlamentari chiederò di fare una verifica sulle cose che ho detto qui. Se mi voterete, l’Italia nella sua maggioranza ci seguirà ancora

Facebook | L’intervento di Enrico Letta all’assemblea del Pd

Letta ha citato Papa Francesco e la filosofa Hannah Arendt, e ha ringraziato Nicola Zingaretti: «Abbiamo fatto tante cose insieme e tante cose insieme faremo, ti ringrazio di avermi cercato. Lavoreremo insieme, è un onore succederti». Poi ha preso di petto la questione femminile aperta nel Pd: «Lo stesso fatto che ci sia qui io e non una segretaria donna dimostra che esiste un problema. Metterò la questione al centro, è assurdo che sia un problema». Ma anche i giovani, ha promesso Letta, «saranno al centro della mia azione». Con un focus su scuola, università e diseguaglianze: «Dobbiamo dare a tutti l’opportunità di continuare gli studi, non possiamo essere ultimi in Europa per numero di giovani che finiscono il percorso universitario. Dobbiamo investire nell’istruzione».

L’ex premier si è detto inoltre «convinto che il voto debba essere dato ai 16enni, perché i giovani nella nostra società sono troppo pochi, dobbiamo dare loro un peso maggiore». Quindi ha anticipato che in sede europea bisognerà discutere di un Next Generation Eu strutturale, non solo congiunturale, e della riforma del Patto di stabilità. Infine, ha aperto all’introduzione dello ius soli e alla cittadinanza per Patrick Zaki.

Ad aprire i lavori era stata la presidente del Pd, Valentina Cuppi, che ha comunicato l’esito della raccolta firme tra i delegati a sostegno della candidatura di Letta. Le sottoscrizioni sono arrivate in totale a quota 713, comprese quelle provenienti dalle aree che fanno riferimento ad Andrea Orlando, Dario Franceschini, Anna Ascani, Graziano Delrio, Maurizio Martina e allo stesso Zingaretti. All’intervento di Letta seguirà la votazione online e la proclamazione, senza dibattito. In precedenza, la presidente Cuppi aveva definito le dimissioni di Zingaretti «un atto politico molto forte che ci interroga sul pluralismo».

Era evidente che l’ormai ex segretario «volesse dare una scossa al partito, ora sta a noi cogliere l’opportunità. Dobbiamo affrontare le dinamiche di battaglie intestine che invece di arricchire il pluralismo rischiano di cristallizzarsi in lotta tra correnti. Dobbiamo trovare le ragioni della nostra unità, per far immaginare un domani a chi ha perso tutte le speranze. Il modo migliore per ringraziare Nicola è continuare su questa strada con perseveranza».

Agenzia Vista | Enrico Letta arriva alla sede del Pd per l’assemblea nazionale

«Credo che Letta possa riuscire, in un momento così difficile, a scrivere una pagina di unità. Oggi riceverà un consenso amplissimo se non unanime. Proviamo a ripartire da lì per costruire un nuovo gruppo dirigente, rilanciare l’azione politica del Pd nei territori. Dobbiamo parlare dell’Italia, di cosa vogliamo per l’Italia, non di noi», ha detto invece ai microfoni di Radio 24 il governatore dell’Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

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