Coronavirus, in Irlanda le autorità sanitarie chiedono lo stop di AstraZeneca. La Polonia torna in lockdown
IRLANDA
Le autorità sanitarie dell’Irlanda hanno chiesto al governo di sospendere il vaccino prodotto da AstraZeneca dopo aver analizzato i dati forniti dall’Agenzia per il farmaco norvegese sul rischio di coaguli nel sangue. Il vice direttore della Sanità irlandese, Ronan Glynn, ha precisato che non sono stati provati collegamenti tra il vaccino e alcuni casi che si sono verificati di coaguli nel sangue. Tuttavia, «in base al principio di precauzione e in attesa di ricevere ulteriori informazioni, si raccomanda di sospendere temporaneamente il programma di vaccinazione» per quanto riguarda AstraZeneca.
POLONIA
La terza ondata riporta il lockdown a Varsavia
La Polonia si prepara a un nuovo periodo di chiusure con l’aumento dei contagi di Coronavirus legato alle varianti. Da lunedì 15 marzo Varsavia e altre quattro regioni polacche torneranno in lockdown, dopo una settimana da record per i contagi rilevati, con il picco raggiunto giovedì scorso di 21 mila casi in un giorno. Solo lo scorso febbraio la Polonia aveva tentato alcune riaperture, a cominciare da cinema e teatri, oltre che hotel e piste da sci. Ne è seguito un forte aumento degli spostamenti turistici che dopo due settimane ha fatto schizzare il numero di casi nel Paese.
REGNO UNITO
Le compagnie aeree britanniche sperano nella ripresa estiva
Secondo il capo della British Airways, Sean Doyle, chi è stato vaccinato contro il Coronavirus dovrebbe essere autorizzato a viaggiare senza particolari restrizioni, mentre chi ancora non ha ricevuto il vaccino non dovrebbe mettersi in viaggio senza un aver ottenuto un tampone negativo. Nel Regno Unito il governo prevede di fissare il prossimo 12 aprile le linee guida sui viaggi, mentre avanza a ritmo serrato la campagna di vaccinazione che al momento ha coperto oltre il 40% della popolazione adulta. Le compagnie aeree britanniche prevedono la ripresa dei viaggi non essenziali a partire da metà maggio, Ryanair punta a trasportare almeno il 70% dei passeggeri rispetto al 2019, ma attendono di pianificare la stagione estiva sulla base delle regole che fisserà il governo di Boris Johnson.
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