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Garattini lapidario: «Si rifiuta il vaccino perché a scuola si insegna male la scienza: così il medico è come il mago»

14 Marzo 2021 - 10:09 Redazione
Per il presidente dell'Istituto Mario Negri il ritiro del lotto di AstraZeneca non solo è un atto dovuto, ma andrebbe visto in modo positivo perché «dimostra che ci sono controlli»

La scelta dell’Aifa di sospendere un lotto di vaccino anti Covid prodotto da AstraZeneca, cavalcata dai No Vax, ha spinto molti cittadini a disdire le prenotazioni. Ma secondo Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, questo comportamento è semplicemente «frutto di una mancanza di cultura scientifica». La stessa Aifa, assieme ad Ema e Oms, hanno fornito rassicurazioni sulla sicurezza del preparato. «Ma se non ci si fida di nessuno, allora al posto di andare dal medico si potrebbe tranquillamente andare dal mago», ha detto ancora Garattini, intervistato dall’agenzia di stampa Adnkronos.

«Se a scuola si insegnasse più metodologia scientifica, questi discorsi non ci sarebbero», ha aggiunto il farmacologo, «e tutti saprebbero che non è quasi mai vero che, se una cosa accade dopo un’altra, la prima è la ragione della seconda. Siamo di fronte a un’incoerenza, perché quando si è malati si corre a farsi curare, quando si sta bene ci si fanno venire idee negazioniste». E ancora: «Stabilire un rapporto causa-effetto è molto complicato, in questo caso è stato giusto ritirare quel lotto, è un atto dovuto e non si può fare diversamente. Anzi dovrebbe essere considerato una cosa positiva, perché dimostra che ci sono controlli e le dovute precauzioni».

Infine, per Garattini, tutti coloro che discutono di questi problemi dovrebbero tener presente che «ogni giorno in Italia mediamente muoiono circa 2 mila persone, che qualcuno muoia in prossimità di una vaccinazione è assolutamente attendibile e non deve destare sorpresa, perché il vaccino non è contro la morte per qualsiasi ragione, ma contro il Covid. E oggi abbiamo una media di più di 300 morti al giorno per Covid. Se tutti fossero vaccinati, ci sarebbero oltre 300 morti in meno».

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