La Regina ha tagliato i fondi a Harry e Meghan. Ma quanti soldi ha la famiglia reale e da dove arriva la sua ricchezza?
«Tutto quello che desideravo era sicurezza e protezione per la mia famiglia», ha detto il principe Harry a Oprah Winfrey durante l’intervista che ha fatto il giro del mondo. Insieme alla moglie Meghan Markle, il secondogenito del principe Carlo ha rivelato aspetti inediti del difficile rapporto con la famiglia reale. Oltre alle sconvolgenti accuse di razzismo nei confronti del figlio Archie, Harry ha raccontato di come la decisione della Corona sia stata quella di tagliare completamente i fondi alla coppia.
Dopo aver lasciato Buckingham Palace ed essersi trasferiti in California, Harry e Meghan si starebbero finanziando grazie ai mega accordi presi con i media, con Spotify per la produzione di un podcast e con Netflix per un servizio di streaming audio e documentari. Nonostante la coppia sia riuscita non con troppa fatica a trovare degne fonti di sostentamento, la delusione per non aver ricevuto dalla famiglia la protezione che si aspettava è rimasta, anche ovviamente dal punto di vista economico. Ma di quale protezione si sta parlando? A quanto ammonta e da dove arriva la ricchezza della Regina, negata da ormai diversi mesi all’ex coppia reale?
Case, proprietà e finanziamenti: tutta la ricchezza di Elisabetta II
L’anno scorso il Times ha riferito che la ricchezza privata di Elisabetta II è di circa 350 milioni di sterline, corrispondenti a 486 milioni di dollari. Oltre a questa ingente cifra ci sarebbe tutto il patrimonio della famiglia reale che invece varrebbe molte volte tanto. Da dove arriva una simile montagna di denaro? Come capo di Stato, il monarca possiede tecnicamente la tenuta della corona, dei terreni e beni che includono l’ippodromo di Ascot, una grande fetta del centro di Londra e metà della battigia (la terra costiera tra i segni di alta e bassa marea) in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord.
La monarchia riceve anche sovvenzioni in aiuti per coprire i viaggi, le comunicazioni e la manutenzione dei palazzi. Nel 2011 gli aiuti ammontavano a circa 18,4 milioni di sterline: 6 milioni per i viaggi, 11,9 per le proprietà e 500 mila sterline per le comunicazioni. Nel 2012, tuttavia, questo finanziamento è stato sostituito da un pagamento unico, il cosiddetto “contributo sovrano”. Una cifra che da quel momento è aumentata di anno in anno, raggiungendo il picco nel 2016, quando la Corona ha avuto necessità di coprire una costosa ristrutturazione di Buckingham Palace.
Attualmente la sovvenzione sovrana è fissata al 25% dei profitti annuali della tenuta della corona, con una cifra ricevuta nel 2020 pari a 82,4 milioni di sterline. Da considerarsi parte del capitale reale sono anche le entrate percepite dai ducati di Lancaster e Cornovaglia, che la Regina e il principe Carlo ereditarono rispettivamente come monarca ed erede del monarca. Si tratta di proprietà private, terreni e attività finanziarie: nel 2017 per esempio è emerso che il ducato di Lancaster ha investito milioni in un fondo delle Isole Cayman.
Nel 2020 i beni dei ducati valevano complessivamente 1,6 miliardi di sterline. Denaro che servirebbe per le spese private dei reali e che, secondo quanto dichiarato dal principe Carlo, in parte sarebbe stato anche devoluto in beneficenza. Infine, sebbene molti dei palazzi in cui vivono i reali siano detenuti per conto del Paese, e quindi non possano essere venduti, la monarchia possiede anche altre proprietà private. Elisabetta II, ad esempio, ha ereditato due tenute di campagna, Balmoral in Scozia e Sandringham nel Norfolk, da suo padre Giorgio VI.
Il denaro per Harry e Meghan
La vita di Meghan e Harry come reali lavoranti sarebbe dunque stata pagata in buona parte da questa sovvenzione sovrana. Si parla di circa 5,6 milioni di sterline spese dal principe Carlo nel 2020 per finanziare figlio e consorte. Senza contare la tenuta lasciata in eredità ad Harry e William dalla principessa Diana per un valore di circa 13 milioni di sterline. A questo si riferiva Harry quando nell’intervista ha dichiarato di aver utilizzato il lascito della madre per riuscire a trasferirsi in America e abbandonare così la vita infernale imposta dalla royal family.
Esenzioni e tasse: cosa paga e cosa non paga la regina
Come capo di Stato, la regina Elisabetta II gode di diverse esenzioni. Ai sensi della legge britannica, per esempio, i procedimenti civili e penali non possono essere intrapresi contro il sovrano. I passaporti poi vengono rilasciati a suo nome, quindi non è necessario che ne possieda uno. La regina inoltre non è legalmente responsabile sull’imposta sul reddito, sulle plusvalenze o sulle successioni. Risale al 1992 una forte protesta da parte dei contribuenti sulla richiesta di partecipazione in denaro alla riparazione del Castello di Windsor, danneggiato in un incendio. Fu in quell’occasione che la regina accettò di pagare le tasse su due dei suoi tre flussi di finanziamento. Ancora oggi paga le tasse sul suo reddito privato così come il reddito da investimento.
I dettagli sono privati, come lo sono per chiunque, ma sappiamo che il pagamento avviene. In secondo luogo, paga le tasse su alcune entrate e plusvalenze dal Privy Purse, la borsa privata del sovrano britannico, parzialmente finanziata dal ducato di Lancaster. In ultimo la Regina ha deciso di pagare anche la tassa del consiglio su Buckingham Palace, anche se non sarebbe obbligata a farlo, con un fattura annuale di 1.376 sterline. Al mix di entrate private e finanziate dal governo, che senza dubbio spiegano la ricchezza della famiglia reale, bisogna aggiungere anche il valore stesso della monarchia in senso stretto. Almeno prima della pandemia da Covid-19, i turisti amanti della famiglia reale e del simbolo che rappresenta hanno continuato a scegliere la Gran Bretagna come meta frequente di visite e di viaggi.
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